Bocciata la mozione di Gianelloni e Di Gaspero sull’accoglienza dei profughi ucraini: “Iniziative già in corso”. A Conegliano accolti 254 sfollati

Il tema dell’accoglienza ai profughi ucraini, in fuga dal conflitto con la Russia, è entrato anche tra le questioni affrontate durante il consiglio comunale di ieri, giovedì 31 marzo, a Conegliano.

Una questione affrontata in due momenti diversi, prima con la relazione fornita dall’assessore ai servizi sociali Gaia Maschio all’inizio della seduta e poi, successivamente, con la mozione in merito presentata da Francesca Di Gaspero, capogruppo di “Noi democratici”, assieme al presidente del consiglio comunale Isabella Gianelloni.

Maschio ha riferito che, attualmente, nella città del Cima sono ospitati 254 profughi (stando all’ultimo dato del 29 marzo), mentre nella provincia di Treviso (secondo i dati aggiornati al 23 marzo) sono in tutto 2.700, di cui 840 di età compresa tra 0 e 11 anni, 410 tra 12 e 18, per un totale pari a 1.250 minori.

La maggior parte degli sfollati ucraini presenti nel territorio, secondo la relazione dell’assessore, “non ha ancora espresso la propria volontà di rimanerci”. Nel frattempo il Ministero dell’Interno ha da poco prorogato il termine previsto per la formulazione della richiesta di ricongiungimento familiare o della condizione di asilo, passata dal termine di 90 giorni a un anno.

Intanto, i profughi possono godere della “protezione temporanea”, che assicura loro ospitalità e assistenza sanitaria su tutto il territorio nazionale.

La provincia di Treviso è quella “con il maggior numero di presenze” in tal senso. I profughi risultano avere tutti una sistemazione, da amici o parenti o in strutture individuate dalla Prefettura, senza contare i centri istituiti a Valdobbiadene e Motta di Livenza per un totale di 250 posti, gestiti con la collaborazione della Protezione civile.

Sul fronte degli interventi assistenziali, Maschio ha riportato come siano stati inviati tre autotreni di beni di prima necessità e farmaci in particolare verso Leopoli, mentre la Protezione civile e la Croce rossa hanno già attivato dei conti correnti dedicati agli aiuti.

L’assessore ha poi fatto sapere che il Comune di Conegliano sta provvedendo a ufficializzare la sottoscrizione di un accordo quadro, già redatto dalla Conferenza dei sindaci (che ha aumentato il numero di incontri, con riunioni a cadenza settimanale), sulla base del quale verrà individuata un’unica associazione responsabile per la distribuzione del cibo, un’altra per la distribuzione del vestiario e una per l’intermediazione culturale.

Sul fronte dell’apprendimento della lingua italiana per i profughi maggiorenni, a Conegliano la struttura di riferimento è il Cpia (Centro provinciale per l’istruzione degli adulti), che attualmente si trova in attesa dei finanziamenti Fami (Fondo asilo migrazione e integrazione), previsti per la fine di maggio, il cui bando prevede l’attivazione di corsi per gruppi di 8-10 studenti maggiorenni. Attualmente sono 49 i profughi minori che risultano essere scolasticamente inseriti nella provincia di Treviso.

“Tutte le criticità, anche sotto il profilo sanitario, sono sotto controllo e la situazione è costantemente monitorata” ha assicurato Gaia Maschio.

Da parte loro, Di Gaspero e Gianelloni hanno chiesto di “ripristinare le docce già presenti e non utilizzate all’interno di Casa Fenzi di proprietà del Comune”, assieme all’attivazione di uno “sportello di ascolto per i profughi in arrivo e le famiglie che li accolgono”.

La mozione, inoltre, sottolineava la necessità di “costruire una rete coordinata tra tutte le associazioni, parrocchie e frati che si occupano della gestione dei rifugiati, della loro prima assistenza, dell’erogazione di pasti e della ricerca di una loro sistemazione in alloggi”, inoltre il documento rilevava l’esigenza di “istituire, in accordo con le associazioni impegnate nel volontariato e le parrocchie, centri diurni per i rifugiati, dove possono socializzare e corsi di italiano per la loro integrazione”.

La mozione è stata bocciata dalla maggioranza che ha osservato come quanto richiesto sia già in fase di attuazione.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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