Dieci anni di reclusione. Questo l’ammontare delle pene per la banda di nigeriani accusata di spaccio di cocaina a Conegliano.
Un gruppo di pusher ai quali i carabinieri della città del Cima erano arrivati indagando sul tentato suicidio di un giovane coneglianese. Il giudice per l’udienza preliminare Gianluigi Zulian ha condannato il 27enne Joe Orazulike e il 31enne Peter Nwodo 31 anni a 2 anni e 8 mesi.
Condanna a 4 anni e 3 mesi invece per il connazionale 24enne Agan Nmamdi Ogbeide al quale era contestata la detenzione di oltre 800 grammi di cocaina. I tre, difesi dall’avvocato Alessandra Nava, sono stati giudicati con rito abbreviato.
Erano accusati di detenzione ai fini di spaccio e di aver gestito un fiorente spaccio di “polvere bianca” tra i mesi di aprile e giugno 2019.
I carabinieri avevano puntato l’attenzione su di loro alla fine del 2018, quando un 25enne di Conegliano, vittima della depressione, aveva tentato di togliersi la vita in casa.
Fortunatamente era stato salvato dai famigliari ma i carabinieri, intervenuti nell’abitazione avevano trovato nella sua stanza una dose di cocaina. Subito era scattata un’indagine per risalire a chi gli aveva fornito la droga.
Analizzando i tabulati del suo telefono cellulare, i militari avevano identificato lo spacciatore e a ricostruire la rete di una vera e propria organizzazione di spaccio che i tre avrebbero organizzato in città.
Tenendo i rapporti con i clienti usando come base operativa un negozio etnico (gestito da connazionali risultati però estranei alla vicenda). Lì venivano presi gli ordini, le consegne, invece, avvenivano posti diversi: in centro città o lungo le rive del fiume Monticano.
Per clienti, tra imprenditori operai e studenti, che arrivavano non solo dalla provincia di Treviso ma anche da quelle di Pordenone e Belluno e che, secondo gli inquirenti, avrebbe fruttato ai tre incassi fino a 10 mila euro a settimana. Fino all’arresto che ha posto fine al giro di spaccio.
(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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