Conegliano, stop alla collaborazione tra Casa Fenzi e cooperativa Promozione lavoro: “Decisione condivisa”

Conclusa la collaborazione tra Casa Fenzi di Conegliano e la cooperativa Promozione lavoro: la collaborazione è terminata lo scorso 30 settembre, tramite un accordo consensuale per l’interruzione anticipata del contratto.

Tra le parti si era aperta una trattativa, dopo che il servizio nell’ala est di Casa Fenzi era stato sospeso a causa dell’emergenza da Covid-19: l’intero padiglione, infatti, era stato chiuso per mancanza di ospiti ed era stato destinato all’accoglienza di eventuali nuovi ospiti ed emergenze.

“Non è cambiata la nostra volontà di utilizzare la cooperativa per l’ala est, – ha dichiarato Gianni Zorzetto, presidente di Casa Fenzi – ma per i prossimi mesi avremo bisogno di un numero ridotto e variabile di risorse che, sulla base del contratto, la cooperativa non è in grado di sostenere”.

“Si tratta del risultato più logico, in questa fase, quello di proporre la gestione dell’ala est con personale dipendente dell’ente, – ha proseguito Zorzetto – anche incrementandolo, sulla base dell’effettiva occupazione dei posti letto”.

“Dopo 7 anni di presenza a Casa Fenzi – ha sottolineato Fabio Piubello, presidente della cooperativa – dispiace interrompere questa collaborazione. Per noi, era insostenibile una ripresa incerta e a singhiozzo, sia per i costi di gestione dovuti agli aumenti contrattuali, sia per l’estrema difficoltà di ogni casa di riposo in questi mesi a reperire il personale infermieristico”.

“Infatti, a seguito della sospensione di questi mesi, – ha reso noto Piubello – diversi nostri collaboratori, soprattutto infermieri, hanno lasciato la cooperativa trovando immediatamente altre collocazioni. D’ora in poi, tutto il nostro impegno è nel poter trovare delle soluzioni per gli operatori ancora rimasti”.

Si tratta di una soluzione concordata e condivisa tra le parti – hanno ribadito Zorzetto e Piubello – Il cda di Casa Fenzi non ha mandato via nessuno e non c’erano motivi di contestazione con la cooperativa”.

“Le esigenze di garantire alti standard di sicurezza per gli ospiti, – hanno concluso – ci hanno portato in questa via obbligata. La cooperativa si è dimostrata corretta e responsabile nel trovare la soluzione più giusta e i suoi vertici sapranno trovare, per il proprio personale, un’adeguata ricollocazione”.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Archivio Qdpnews.it).
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