Pensare a una “Conegliano futura”: è stato questo il focus dell’incontro organizzato ieri sera, al Teatro Dina Orsi, dal Circolo culturale di Conegliano.
Un appuntamento a cui ne seguirà un secondo, il prossimo 27 maggio, per capire a livello pratico quali cambiamenti servono per uno sviluppo diverso della città stessa.
L’incontro è stato moderato dall’avvocato Bruno Barel (BM&A studio legale associato, procuratore di San Marco) e ha visto l’intervento da parte di alcuni studenti del liceo “Guglielmo Marconi” di Conegliano.
“Parlare è il primo collante sociale”, la premessa di Barel, dopo l’intervento di Luciano Finesso, presidente del Circolo culturale.
Quello di ieri sera è stato quindi un dialogo tra generazioni, all’insegna del recupero di sogni e desideri, necessari per creare una base di cambiamento per il futuro.
Scuola, uso del digitale, tecnologie e relazioni sociali, ma anche ambiente, mobilità e demografia: sono le tematiche emerse nel corso dell’incontro.
A fornire un quadro della situazione sono stati l’architetto Danilo Gerotto (direttore dell’area Territorio e Ambiente del Comune di Venezia), l’avvocato Lorenzo Minganti (direttore generale del Comune di Padova) e l’ingegnere Francesco De Bettin (presidente di DBA Group spa).
Il quadro della situazione attuale, non solo a Conegliano ma a livello generale, è chiaro: la classe decisionale è per lo più composta da over 60 e da over 70, mentre figurano sempre meno ragazzi.
Questo aspetto incide su quella che è la rappresentatività di una città e, di conseguenza, si rende necessario colmare il gap che si è così venuto a creare.
A tutto ciò si aggiunge il fatto che la tecnologia ha portato a un approccio mentale-culturale alla vita diverso, creando delle barriere in fatto di rapporti interpersonali.
Alla luce di ciò, quindi, secondo i relatori una soluzione potrebbe essere la creazione di alleanze tra le persone e le comunità, allo scopo di “progettare quello che c’è e di risolvere i problemi con quanto si ha”.
Un ragionamento che si riflette anche su questioni di carattere pratico, come l’organizzazione dei trasporti e un esempio è il progetto del tram a Padova (illustrato ieri sera) che contribuisce, con la sua capacità di trasporto differente rispetto a quella garantita dall’autobus, a un nuovo concetto di mobilità.
Mobilità che si lega alla sfida ambientale, un altro tema di estrema attualità in questo periodo storico.
In sostanza, quindi, secondo quanto emerso ieri sera è necessario iniziare una rivoluzione culturale, sociale ed economica, che ci porti a ragionare in maniera diversa e a capire che la gran parte dei problemi richiede un maggiore studio e approfondimento, per poter arrivare a una soluzione.
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