Conegliano in zona rossa, poca gente in circolazione e non tutti i bar aperti: “Poco lavoro, speriamo di tornare presto alla normalità”

Quella della mattinata di oggi, giovedì 18 marzo, era una Conegliano con poca gente circolazione e meno stalli di sosta occupati: una città, quindi, che ha mostrato visibilmente i segni dell’entrata in zona rossa.

Una situazione dettata dal timore di muoversi, secondo una lettura della situazione data dai titolari di quelle attività, come bar, gelaterie e anche librerie, che hanno la possibilità di restare aperti, soltanto con il servizio di asporto e senza poter offrire il tradizionale servizio al tavolo oppure al banco.

Non tutte le attività di questo tipo, però, hanno scelto di tenere aperto ma, al contrario, in alcuni casi la scelta è stata quella di tenere le serrande abbassate, considerato il flusso minore di clienti.

“La gente si muove poco, ha paura di entrare pur essendoci tutte le norme di sicurezza in atto”, è la prima cosa che i titolari intervistati hanno osservato e tale dinamica detta legge in fatto di aperture: nonostante la chiusura stabilita per decreto alle 18, c’è chi, constatato il calo di flusso pomeridiano, ha deciso di chiudere ogni giorno dopo le 14, così da poter risparmiare sulle spese.

“Lavoriamo alla mattina, con qualche caffè e poi con i pranzi, garantendo un servizio agli uffici aperti”, “C’è poca gente che passa e quindi è più difficile vendere”, “Lavoro ce n’è poco ma le spese ci sono sempre e non sono ancora arrivati gli aiuti”: sono queste le reazioni che accomunano i vari titolari che, nonostante la situazione di difficoltà e lo sconforto che si può leggere nei loro volti, ogni giorno aprono le serrande, continuando a difendere il proprio lavoro e le proprie attività.

Nel frattempo si vede qualche operaio di passaggio o i pochi passanti, che continuano a vivere la piazza del coneglianese, fermarsi per un caffè da asporto, per poter ritrovare, in qualche maniera, un minimo di normalità e, al tempo stesso, sostenere le attività.

La speranza per il futuro degli esercenti? “Ritrovare la nostra libertà, poter tornare a muoverci liberamente e, soprattutto, poter tornare a lavorare davvero”, è la risposta univoca data dagli intervistati.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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