Conegliano, Italia Nostra sui pini di piazzale San Martino: “Abbatterli è perdere la memoria storica della città”

Anche la sezione di Conegliano di Italia Nostra si è espressa sul caso dei sei pini di piazzale San Martino, che verranno abbattuti.

Il caso era iniziato dall’appello di alcuni cittadini, che avevano chiesto all’amministrazione di preservare i pini, prendendo in considerazione delle opzioni alternative all’abbattimento.

Il vicesindaco Claudio Toppan aveva sottolineato come tale scelta, condivisa con la parrocchia e la Soprintendenza, fosse stata mossa da motivi di sicurezza, anticipando come i sei pini saranno sostituiti da altrettante piante di carpino bianco (vedi articolo).

“Si arriva a queste situazioni di grave compromissione della normale crescita e conformazione arborea perché, negli anni, è mancata, è stata rimandata, è stata troppo incisiva o mal eseguita una manutenzione attenta al verde cittadino”, ha spiegato Giuliano Mocchi, presidente della sezione coneglianese di Italia Nostra.

“Stiamo parlando delle potature di alleggerimento della chioma – ha puntualizzato Mocchi nella sua nota pubblica – che sono indispensabili e necessitano costantemente per garantire una corretta crescita dell’albero, pur nel rispetto della sua morfologia e fisiologia”.

In sostanza, il presidente di Italia Nostra ha spiegato come i pini siano paragonabili a dei “grandi vecchi” che “nei luoghi di ritrovo della città hanno connotato la vita sociale ed economica di intere generazioni” e la loro perdita, quindi, “significa perdere un po’ anche l’identità e la memoria storica che ci ancora quasi inconsapevolmente a loro e alla singolarità dei luoghi che essi hanno contribuito a determinare come antichi custodi, al pari dei monumenti o dei palazzi storici”.

Pur non mostrando una contrarietà a priori nei confronti delle nuove piantumazioni, Mocchi ha sottolineato come “ci vorranno lunghi anni affinché crescano e amplino la loro chioma, per riuscire a volgere quella azione ecologica di purificare grandi volumi d’aria inquinata”.

Giuliano Mocchi ha quindi osservato come una soluzione potrebbe essere l’aumento delle aiuole, un arieggiamento del terreno con l’aggiunta di sabbia e una “leggera sopraelevazione del marciapiede e dei parcheggi adiacenti”.

“Sarebbe auspicabile che certe scelte operate dagli uffici tecnici – ha concluso Mocchi – potessero almeno qualche volta essere condivise con alcune associazioni cittadine che si occupano di paesaggio e che, al loro interno, presentano professionalità utili a uno scambio costruttivo di idee e, perché no, anche per proposte alternative a quel che ormai poteva sembrare definitivo”.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Facebook).
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