Conegliano, l’appello della categoria banqueting sulle misure per la ripartenza: “Siamo stati ignorati”

Manuela Sossai, titolare di “top banqueting” a Conegliano, l’azienda che si occupa di fornire un servizio completo in caso di matrimoni, eventi pubblici e privati, dalla location al cibo, si fa portavoce delle circa 200 aziende in territorio veneto, scrivendo una lettera al governatore Zaia e allo stesso presidente Conte.

Il tema é delicato e urgente: in tutti i provvedimenti per la ripartenza economica del Paese, la categoria banqueting é stata dimenticata.

Ma cos’é il banqueting, e come mai non si può associare al servizio di catering, opportunamente seguito dalle disposizioni post Covid?

“Noi forniamo un servizio differente, si può dire a 360 gradi: dalla sedia alla stoviglia alla location già attrezzata. Siamo in grado di provvedere a tutte le necessità dei nostri clienti, quindi non solo cibo, che produciamo direttamente nel nostro punto cottura, ma a tutto ciò che serve per la riuscita dell’evento coordinándolo nell’interezza della sua filiera, dal servizio in sala alla musica”, spiega Manuela.

La titolare espone il perché dell’appello inviato i giorni scorsi: essendo associabile a varie categorie ma di fatto non facendo parte di nessuna, il banqueting soffre di grosse difficoltà nella ripresa.

Dal momento che non vi sono disposizioni chiare, non possiamo puntare a un’apertura ufficiale e nonostante le precauzioni prese per rispettare le distanze sociali, c’é molte diffidenza anche da parte della clientela, che non si fida ancora a usufruire dei nostri servizi”, continua Manuela.

La richiesta al Governo e alla Regione d’altro canto é semplice: ottenere linee guida affidabili, senza il rischio di incappare in procedure penalizzanti per l’attività, grazie a “una particolare è più incisiva attenzione al nostro settore”.

Il banqueting é un settore di nicchia ma offre lavoro a un milione di persone in Italia e le ricadute economiche sono già evidenti, confessa la titolare di Top Banqueting, che ha la responsabilità di una decina di dipendenti fissi in aggiunta a lavoratori stagionali.

“Fino a quest’autunno non potremo neppure fallire ufficialmente, quindi teniamo duro. Non vorrei arrivare a questo, ma se non otteniamo presto un riscontro le conseguenze saranno definitive. Io non mollo, spero di farcela”.

(Fonte: Alice Zaccaron © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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