Conegliano, l’arte per riempire il vuoto: il cantiere aperto di Debora Basei per rilanciare il centro storico

L’arte come cura dell’anima, non solo delle persone ma anche del centro cittadino: è questa l’idea che ha mosso Debora Basei, artista e responsabile creativo dell’associazione Contrada Granda, nel suo nuovo progetto per il rilancio del centro storico di Conegliano.

L’idea è rendere le vie del centro una galleria d’arte diffusa, utilizzando le vetrine dei negozi sfitti come luoghi di esposizione di frammenti di opere d’arte. Riproduzioni, per salvare l’oggetto artistico dalle intemperie, inserite in cornici intercambiabili e quindi soggette anche a modifiche per mantenere sempre viva l’iniziativa.

La vitalità è proprio uno dei punti salienti di questa iniziativa, che nasce da una collaborazione di Debora Basei e del suo progetto Ricrearti con l’assessorato alla cultura, Contrada Granda, la Piccola Comunità e gli Alpini, che hanno come sempre fornito il loro prezioso aiuto materiale nell’allestimento.

“Si tratta di creare un contagio positivo attraverso l’arte”, spiega l’artista ideatrice, che attraverso i laboratori organizzati con la Piccola Comunità ha creato le speciali cornici intercambiabili con materiali di riuso.

“In questi laboratori lavorano persone che vengono dalla strada e che hanno spesso problemi di dipendenze – racconta l’artista – Quando creano vedo i loro occhi spenti rianimarsi, questo è il potere rigenerante della creatività e già da solo mi sembra quasi una performance artistica”.

arte per vie conegliano 2

Da qui l’idea di utilizzare questo incredibile stimolo positivo della creatività per rigenerare il centro storico, l’anima della città: diffondere nelle vie le cornici intercambiabili e ospitare frammenti sempre diversi, per catturare l’occhio delle persone con il colore e portare conoscenza.

“Alcuni negozianti in via XX Settembre, dove sono state posizionate le prime cornici, mi hanno raccontato di come le persone si fermino attirate dal colore di questi frammenti. Luoghi che prima mettevano tristezza come le vetrine vuote, ora attirano curiosità e stimolano la ricerca di chi vuole sapere di più sull’origine di quel frammento”, prosegue Debora.

Ma non sarà mai un progetto statico e chiuso, precisa l’ideatrice, che vuole renderlo un vero e proprio cantiere aperto: si potrà andare oltre via XX Settembre, trovando disponibilità dei proprietari di altri negozi sfitti, e si pensa già a settimane e giornate a tema in cui promuovere determinati periodi o movimenti artistici, diffondendo sempre più cultura e curiosità.

I frammenti rimossi, nel tipico spirito di Ricrearti, potrebbero a loro volta rinascere in oggetti da vendere a scopo benefico, e si potrebbe anche creare un gioco che inviti le persone ad indovinare l’autore di tutti i frammenti. In palio, ovviamente, un premio che diffonda ancora di più la cultura: il biglietto di una mostra, un corso per imparare ad usare uno strumento musicale o magari un buono per acquistare libri.

(Fonte: Fabio Zanchetta © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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