Conegliano, l’arte sacra di Arcadio Lobato arriva a Palazzo Sarcinelli: “La meraviglia del presepe che si manifesta nella quotidianità rurale”

A partire da domenica 5 dicembre la Galleria del Novecento di Palazzo Sarcinelli ospiterà l’esposizione di dipinti di Arcadio Lobato: una mostra a lungo attesa che consolida l’abitudine in città di celebrare il periodo natalizio raccontando il sacro attraverso l’arte.

Originariamente doveva essere inaugurata in occasione del Natale 2020, l’esposizione “Il Presepio: l’incanto di una storia nel suo puntuale ritorno. I dipinti di Arcadio Lobato”, ma una nuova ondata del Covid e la zona rossa impedirono di mostrare al pubblico coneglianese le opere del pittore spagnolo che erano già state apprezzate in occasione delle esposizioni alla Galleria dell’Eremo di Rua di Feletto, ai Musei civici di Bassano del Grappa e ai Musei del Sacro Monte di Varese.

Ora l’esposizione itinerante dei dipinti di Lobato è arrivata finalmente a Conegliano e in una forma che si ripromette inedita perché, come spiega la storica dell’arte Lorena Gava che presenterà il vernissage di domani, “questa mostra è come una processione che viaggia e si arricchisce sempre di nuove esperienze, raccontando il divino con significati che ci accomunano tutti”.

“Arcadio Lobato è un illustratore che proviene dalla straordinaria fucina di Sarmede – spiega la professoressa Gava – è nato a Madrid ed è stato voluto dal maestro Štěpán Zavřel come docente di materie artistiche”.

Trait d’union tra Lobato e il maestro Zavřel è certamente l’impianto illustrativo di uno stile speso non solo nella decorazione di libri ma anche in pittura, poi l’allievo ha saputo sviluppare uno stile proprio che racconta, attraverso le caratteristiche formali, la storia stessa dell’artista.

“Nella sua arte si riconoscono due anime che concorrono a costruire il suo stile riconoscibilissimo – racconta la storica dell’arte – da una parte si nota la vena tipicamente spagnola, surreale, magica, bagnata dalla calda luce del Mediterraneo, dall’altra una componente più rarefatta, una luce trasparente e meno viva, tipica del Veneto“.

Il risultato di questo felice sposalizio sono dipinti percorsi da ritmi cromatici ricchi, in cui il colore genera forme che rimandano a mondi lontani, capaci di convivere grazie a una componente divina che unisce tutto, come spiega la professoressa Gava: “I paesaggi ricordano l’Andalusia che Arcadio conosce bene, e quelle note esotiche spesso contrastano con figure semplici dai tratti più tipicamente veneti”.

Ma la caratteristica che più di tutte ha fatto apprezzare unanimemente le opere dell’illustratore è la sua capacità di rendere il sacro in forme comuni, a tratti rurali, per certi versi universali: “Lobato traduce la storia del Natale in una forma quotidiana, rende visibile il divino manifestandolo in figure che tutti posso riconoscere, e per questo nelle sue opere la bellezza del presepe emerge in una ritualità che si rinnova nei secoli mantenendo sempre la sua componente di meraviglia, uno stupore che si riconosce nel volto delle persone comuni che assistono al miracolo”.

L’esposizione della Galleria del Novecento durerà fino al 9 gennaio 2022 e sarà arricchita dalla presenza di cinque presepi tridimensionali realizzati con varie tecniche da Stefano De Nardo, Francesco Gagno, Laura Greco Chies, Giuseppe Lorenzet e Lino Pizzol.

(Foto:  Facebook Arcadio Lobato).
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