Sono arrivate parole rassicuranti da parte del presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon, in merito alla sicurezza dell’edificio che ospita gli studenti dell’Itis “Galileo Galilei” di Conegliano.
Proprio ieri, venerdì 13 dicembre 2019, nella sede della Provincia in via Cal di Breda a Treviso, si è parlato degli interventi pluriennali di progettazione e ristrutturazione degli istituti scolastici superiori valutando i cronoprogrammi e gli importi economici.
Per la scuola superiore di Conegliano il presidente Marcon si è espresso positivamente: “L’ala interdetta della scuola è già oggetto di lavori e, se tutto andrà bene, sarà disponibile con l’anno nuovo. Sono stati spesi sei milioni di euro per l’adeguamento sismico del plesso e la progettazione è in corso. Siamo in attesa di altri tre milioni per ulteriori interventi”.
“Risulta difficile – prosegue il presidente della Provincia di Treviso – comprendere perché, ciclicamente, si vada a protestare su questioni che hanno un orizzonte temporale definito. La scuola è agevole e sicura, altrimenti non sarebbe aperta”.
Il ragionamento del presidente Stefano Marcon è legato alle manifestazioni di protesta di alcuni genitori e alunni del “Galilei” che, negli ultimi mesi, hanno deciso di richiamare l’attenzione sullo stato dei lavori di messa in sicurezza dell’edificio scolastico (qui l’articolo).
La situazione dell’edilizia scolastica trevigiana, in ogni caso, rappresenta un buon modello per tutto il territorio nazionale.
La Provincia di Treviso è la seconda provincia italiana, dopo Lucca, per numero di fondi intercettati per questo specifico settore.
In relazione alle priorità assegnate a livello statale e regionale per la sicurezza degli istituti scolastici superiori della Provincia di Treviso, gli interventi realizzati e previsti riguardano in prevalenza il miglioramento e l’adeguamento delle caratteristiche di risposta sismica degli edifici esistenti, in alcuni casi anche mediante demolizione e totale ricostruzione.
I poli scolastici maggiormente interessati sono stati quelli della fascia pedemontana, ovvero Montebelluna, Conegliano, Vittorio Veneto, Pieve di Soligo e tutti Comuni a maggior rischio sismico per i quali il patrimonio di edilizia per le scuole superiori risulterà sostanzialmente adeguato rispetto al rischio sismico, in molti casi anche significativamente rinnovato.
Preoccupante, invece, il dato sul declino della popolazione scolastica italiana analizzato grazie alle proiezioni di Eurostat relativamente al periodo che va dal 2019 al 2030.
“Si ridurrà in maniera drammatica il numero degli studenti – ha dichiarato l’ingegner Antonio Zonta, già dirigente impegnato nel settore della sicurezza degli istituti scolastici – Per questo gli investimenti in edifici scolastici più grandi sarà molto difficile”.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
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