A Conegliano la memoria degli eccidi nelle foibe non si è esaurita soltanto nel Giorno del Ricordo, che dal 2004 ricade l’11 febbraio: le scuole, i rappresentanti dell’amministrazione comunale e delle associazioni, infatti, si riuniranno martedì 18 febbraio in occasione di un’uscita didattica verso Trieste, con una visita al Magazzino 18 e alla foiba di Basovizza.
Lo scorso giovedì 13 febbraio, le stesse scuole, con il Comune e le autorità si erano date appuntamento attorno al monumento ai profughi istriani e dalmati di via Papa Giovanni XXIII a Conegliano, per condividere un momento di riflessione su un’altra oscura pagina di storia.
Il Magazzino 18 del porto di Trieste ancora oggi è una viva testimonianza di quanto avvenuto: subito dopo il secondo conflitto mondiale, il regime dittatoriale di Tito costrinse gli italiani a lasciare le proprie case nei territori istriani e dalmati, per emigrare come esuli verso il capoluogo friulano.
A Trieste vissero in campi profughi da cui, nella maggioranza dei casi, gli esuli ripartirono per cercare fortuna altrove, addirittura in Argentina e Australia. Da allora il Magazzino ha continuato a conservare le poche cose salvate dai profughi nella loro fuga dall’ex Jugoslavia.
La vicenda della foiba di Basovizza, località del Comune di Trieste, è ancora più cupa: originariamente si trattava di un pozzo minerario poi, a partire dal 1945, divenne luogo di esecuzioni sommarie per prigionieri, militari e civili che, in un primo momento, venivano condotti nei campi di prigionia sloveni.
Ancora oggi non è possibile sapere con certezza il numero preciso delle persone gettate lì dentro e un monumento, posto all’esterno della foiba, segnala la tragedia umana consumatasi.
Il percorso della memoria proseguirà sabato 22 febbraio, quando il teatro Toniolo di Conegliano ospiterà alle 10 una conferenza sul tema delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, con ex profughi istriani come relatori e un dibattito conclusivo.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Web).
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