A vent’anni dalla sua beatificazione, entra nel vivo il processo per la canonizzazione, ovvero la dichiarazione ufficiale della santità di una persona defunta, di Padre Luigi Tezza.
Per accompagnare questo percorso, oggi domenica 7 novembre alle 18.30 nella chiesa parrocchiale dei Santi Martino e Rosa in Conegliano, retta dai Padri Giuseppini del Murialdo, il vescovo di Vittorio Veneto monsignor Corrado Pizziolo presiederà una Santa Messa per l’apertura del processo di canonizzazione del beato di origini coneglianesi la cui figura è indissolubilmente legata all’ordine dei Camilliani.
L’iter è iniziato alla fine dello scorso luglio, quando monsignor Moacir Da Silva, vescovo dell’arcidiocesi brasiliana di Ribeirao Preto, presiedette l’apertura ufficiale del “processo super miro”, ovvero a proposito del miracolo, del Beato Tezza. Il miracolo preso in considerazione – scrisse in estate Suor Francisca Aparecida Gomes, vice postulatrice della causa, sul sito dei Religiosi Camilliani, Ministri degli Infermi – è la presunta guarigione di una signora che vive a Orindiùva – San Paolo, affetta da un ictus emorragico.
Luigi Tezza nacque a Conegliano 180 anni fa, il 1° novembre 1841. Ordinato sacerdote a nemmeno 23 anni dal vescovo di Verona, portò avanti il progetto per la realizzazione di una congregazione femminile ispirata al carisma di san Camillo de Lellis. La comunità è stata riconosciuta nel 1909 come congregazione religiosa delle Figlie di San Camillo.
Nel 1900 ricevette l’ordine di partire per il Perù, e nel Paese sudamericano rimase per 23 anni, fino alla morte, svolgendo un apostolato intenso, dedicato in particolare all’assistenza dei malati, specialmente i più bisognosi.
Il 4 novembre 2001 fu proclamato Beato da Papa Giovanni Paolo II. La Messa di oggi nella sua città natale è legata al processo di canonizzazione.
(Foto: archivio Qdpnews.it)
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