Conegliano, restaurato cedimento nelle mura di Madonna della Neve. Castello chiuso almeno fino al 30 maggio

Gli operai del comune di Conegliano hanno restaurato un cedimento che nelle scorse settimane ha interessato le mura storiche del camminamento di Madonna della Neve.

Non si è trattato di un crollo della struttura, rimasta integra, ma del distacco di alcune pietre alla base delle mura che delimitano il lato destro della calle guardando in direzione del castello.

Un danno apparentemente minore, ma che poteva avere conseguenze più gravi sulla lunga distanza, a causa delle infiltrazioni che si possono verificare in una stagione di forti precipitazioni.

Il vicesindaco Claudio Toppan ha spiegato come gli addetti del comune abbiano atteso qualche giorno prima di intervenire, per trovare la malta giusta per un restauro che tutelasse la storicità delle mura, probabilmente costruite nello stesso periodo di Villa Gera, ovvero nella prima metà dell’Ottocento.

Toppan ha aggiunto che il cedimento, oltre ad essere stato causato da una disgregazione della malta precedente, potrebbe aver visto l’intervento di qualcuno che ha estratto le pietre dalle mura.

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Intanto, grazie all’allentamento delle norme di contrasto all’epidemia, i coneglianesi hanno ripreso a percorrere lo storico camminamento che collega il centro della città con la rocca, ma almeno fino al 30 maggio non sarà possibile accedere al parco del castello, interessato da lavori di restauro che, come tutti i cantieri in questo periodo, potrebbero subire un rallentamento.

Sull’argomento è intervenuta anche il consigliere del Partito Democratico Isabella Gianelloni, criticando la situazione del castello e delle mura carraresi, da troppo tempo abbandonati a se stessi e interessati solamente da progetti minori che non rendono giustizia al simbolo della città.

“Non è possibile lasciare alla buona volontà dei singoli la sistemazione e la dignità di uno dei luoghi più significativi del nostro sito Unesco”, spiega il consigliere, che nota nella progettualità riguardante il castello “la mancanza di una regia”.

Credo che sarebbe utile dare vita a un progetto in grado di attirare finanziamenti cospicui per restaurare le mura, togliere le erbacce e le piante infestanti, rendere il castello fruibile anche ai meno abili fisicamente, trasformare il museo in una collezione degna del XXI secolo”, conclude il consigliere.

(Fonte: Fabio Zanchetta © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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