Conegliano, sull’A4 morirono Alberto e i fratelli Daniela e Antonio: tre anni di carcere al colpevole dell’incidente

Tre vite spezzate che valgono tre anni di carcere e quattro anni di sospensione della patente per omicidio colposo. E’ questa la sentenza emessa nei giorni scorsi nei confronti dell’autista che alla guida del suo furgone ha causato la morte di Alberto Casagrande e dei fratelli Daniela e Antonio Ago (nelle foto, Alberto a destra e Antonio a sinistra).

Il fatto risale a quasi due anni fa: è la notte del 29 gennaio 2016 e i tre, poco più che ventenni e residenti nel Coneglianese, viaggiano a bordo della stessa auto di ritorno da un concerto a Milano. Una serata di svago e di divertimento a lungo attesa, trasformatasi in tragedia. Fermi sull’autostrada A4 Milano – Brescia tra il casello di Seriate e Grumello, imbottigliati nel traffico per rallentamenti causati da un incidente avvenuto poco prima, i tre giovani vengono centrati da un furgone a tutta velocità.

Un impatto violento e per i tre ragazzi, morti praticamente sul colpo, non c’è stato nulla da fare. La vicenda aveva scosso nel profondo gli amici e le comunità dei ragazzi: quelle di Pieve di Soligo e di Conegliano, città che avevano accolto Daniela e Antonio, giunti in Italia dall’Albania con i genitori Vulnet e Pranvera, e anche quella di Mareno di Piave, paese di origine di Alberto.

Per l’uomo alla guida del furgone nessuna accusa di omicidio stradale, diventato ufficialmente reato poco meno di due mesi dopo il tragico incidente: la legge, firmata il 23 marzo 2016 dal Presidente della Repubblica, sarebbe stata infatti più severa e l’uomo avrebbe rischiato in questo caso fino a sette anni di reclusione.

(Fonte: Giada Fornasier © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati