Conegliano, tre ricoverati tra i 19 e i 25 anni: il bilancio del raid punitivo di oggi pomeriggio. Le prime reazioni in città

Sono tre i ragazzi di età compresa tra i 19 e i 25 anni a essere rimasti feriti durante il raid punitivo nel pomeriggio di oggi, domenica 2 maggio, a Conegliano: due di essi hanno riportato delle ferite lievi, mentre un altro si trova in condizioni di media gravità ma non è in pericolo di vita.

I giovani si trovano ora ricoverati all’ospedale di Conegliano, dopo essere stati soccorsi dai sanitari del Suem 118, intervenuti in piazza Cima, luogo del pestaggio provocato da un altro gruppo di giovani, armati di spranghe e manganelli (vedi articolo).

Sul posto è arrivato anche Rino Boscarato, proprietario del caffè Teatro, locale che, suo malgrado, si è trovato al centro della contesa, con sedie e tavolini danneggiati e scaraventati a terra.

Al momento non sono stati quantificati i danni, – ha dichiarato Boscarato – ma ciò che è certo è che cose di questo genere non se ne erano mai viste a Conegliano”.

Tra i testimoni all’episodio di violenza anche alcuni rappresentanti dell’associazionismo, ovvero Patrizia Loberto e Stefano Sperandio, rispettivamente presidente e vicepresidente di Conegliano In Cima, che si trovavano all’esterno di una trattoria e hanno assistito al fatto, rimanendo attoniti di fronte a quanto avvenuto.

“Sapevano esattamente dove andare i ragazzi armati di spranghe e manganello – ha osservato Sperandio – e credo che la prossima amministrazione debba avere il pugno duro, stile Gentilini”.

Come emerge dai video diffusi sul web, gli assalitori si sono diretti a passo spedito verso piazza Cima, non mostrando alcuna esitazione: c’è chi avrebbe riconosciuto alcuni di loro, sostenendo come siano coinvolti dei giovani di origine macedone e qualcuno addirittura proveniente da Mestre, ma si tratta di testimonianze ora al vaglio del commissariato di Polizia.

Nel frattempo non si sono fatte attendere le prime reazioni da parte del mondo politico, a partire dall’ex sindaco Fabio Chies: “Da novembre la città è senza amministrazione, ma non può restare senza controllo e a Conegliano queste cose non devono accadere. Bisogna identificare le persone e dargli il daspo urbano, in modo che non possano più entrare in città. Chiederò al commissario Roccoberton di convocare tutte le forze di polizia, perché deve essere utilizzato lo stesso metodo che è stato usato anche al Biscione”.

“Non ci deve essere buonismo con queste persone che si comportano così, in pieno giorno. – ha proseguito – Invito il commissario a prendere le dovute misure con dei ragazzi che non hanno nulla a che fare con la cultura del quieto vivere. Non è mai accaduta una cosa del genere, ad eccezione del fatto avvenuto all’esterno della stazione un anno fa: il responsabile è stato immediatamente identificato e mandato a processo“.

Il fatto a cui Chies si riferisce risale al luglio dell’estate scorsa, quando un giovane di origini senegalesi aveva colpito un coetaneo albanese, nel corso di un pestaggio all’esterno della stazione ferroviaria: in quel caso le indagini, condotte dalla squadra mobile di Treviso e dal commissariato di Conegliano, si erano concluse in sole 24 ore.

Lo Stato torni a fare lo Stato e chi sa parli – è stata invece la reazione di Alberto Ferraresi del Movimento 5 Stelle – La città non deve prestare il fianco a iniziative incresciose come questa. Nessuna omertà da parte di chi ha visto“.

“Il cittadino deve essere parte attiva assieme alle Forze dell’Ordine – ha continuato – Questa situazione non si crea in una settimana, in un mese e neanche in un anno, ma solo dopo tanti anni di malfunzionamento sotto tanti aspetti: non dimentichiamoci quanto accaduto fuori dalla stazione la scorsa estate”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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