Convenzione sulla Polizia locale a Conegliano, minoranza perplessa: tuteliamo i nostri interessi

Presentata, durante il consiglio comunale di Conegliano del 18 aprile, la convenzione per la gestione associata del servizio di Polizia locale tra la città del Cima e i Comuni di Mareno di Piave, Santa Lucia di Piave, San Pietro di Feletto e Susegana.

Un sistema che, come era già stato ribadito in passato da alcuni dei protagonisti del progetto, aiuta specialmente i Comuni piccoli ad affrontare e gestire le spese dei servizi offerti ai cittadini. “Facciamo un passo epocale – ha esordito il sindaco Fabio Chies – a cui gli organi superiori ci inducono, visto lo stato di esaurimento dei fondi. Se siamo in queste condizioni, significa che qualcosa va male”.

Conegliano sarà il Comune capofila del servizio, che avrà la sede – anche per quanto riguarda la parte amministrativa – nel comando di Polizia locale della città del Cima, in piazzale San Martino, annullando di fatto l’esigenza di altri uffici nei territori delle amministrazioni aderenti alla convenzione. I vigili, d’altro canto, diverranno tutti dipendenti del Comune di Conegliano.

Una forma di progettualità che, però, non ha convinto molto la minoranza, sia per la scelta della sede che per gli aspetti di gestione e organizzazione del servizio in sé: dubbi espressi dal voto contrario del Movimento 5 Stelle e dall’astensione del Partito democratico e della civica Cambiamo Conegliano.

“Lei sindaco è bravo a dipingere una situazione – ha ironizzato Alberto Ferraresi, capogruppo del Movimento 5 Stelle – e qui non c’è trippa per gatti. Su 71 mila abitanti abbiamo circa 36-37 agenti di pattuglia. Prevedo, quindi, come ci saranno dei disservizi e non condivido la scelta della struttura per la sede, che non ha neppure la rampa per i disabili. Sospendiamo e attendiamo l’entrata in carica dei vigili, perché stiamo facendo il passo più lungo della gamba”.

Perplessità anche tra le fila del Partito democratico, come espresso subito dopo dal capogruppo Alessandro Bortoluzzi. “La direzione è quella giusta – ha esordito Bortoluzzi – e mi chiedo quali altre cose si potessero fare. È un’operazione intelligente. Però, non è perché se ci si mette insieme, allora tutte le cose si risolvono. Sanno i Comuni più piccoli che i servizi saranno migliorati a scapito dei cittadini di Conegliano? Tuteliamo i nostri interessi”.

Bortoluzzi ha sottolineato come ci siano “alcune cose su cui riflettere” come lo stato di salute della sede della Polizia locale e il numero di agenti di pattuglia, ritenuto troppo esiguo.

“Si tratta di una convenzione che punta verso l’unione – ha ribattuto il comandante della Polizia locale Claudio Mallamace – Le pattuglie lavoreranno sempre 6 ore al giorno, cambia solo la loro mobilità: il territorio da presidiare è suddiviso in settori e quindi non sarà necessaria una mobilità veloce. Garantiamo e manteniamo i tempi e i servizi di intervento. Vorrei inoltre ricordare come i Comuni versino delle quote che non sono spiccioli”.

Sulle criticità strutturali della sede del comando, si è poi espresso anche Chies, il quale ha fatto una promessa in merito: “Entro fine anno troveremo una soluzione per la sede della Polizia locale. Quella odierna va demolita”.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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