Purtroppo non c’è stato nulla da fare per Bianco, il capriolo albino che nei giorni scorsi era stato prelevato dalle colline coneglianesi di Collalbrigo per essere ricoverato al Cras (Centro recuperi della fauna selvatica) di Treviso.
Il capriolo era noto nel territorio per essere il figlioletto di Bianchina, un altro capriolo sempre dal pelo bianco, caratteristica per la quale aveva fatto parlare molto di sé.
Da qualche giorno le condizioni di salute dell’animale avevano destato perplessità e preoccupazione tra chi monitora lo stato della fauna selvatica nel luogo, ovvero Giuseppe Zoppè con il suo sistema di “fototrappolaggio”, un proprietario dei terreni e Claudio Toppan, vicesindaco di Conegliano residente proprio a Collalbrigo.
Da lì era stato allertato il Cras e, successivamente, vedendo che la situazione non migliorava, gli operatori avevano optato per il trasferimento e il ricovero dell’animale nel centro trevigiano, per sottoporlo a tutte le cure e accertamenti del caso (vedi articolo).
Cure che parevano aver portato a qualche miglioramento, secondo quanto riferito da Iris Moneta, responsabile del recupero della fauna selvatica per il Cras: “Stanotte Bianco purtroppo è mancato. Abbiamo cercato di fare tutto il possibile, anche grazie a una rete di veterinari, ma il capriolo è andato in affanno e poi deceduto“.
“Ora è stato portato all’Istituto zooprofilattico, dove verrà sottoposto a degli esami per capire di cosa è morto, perché al momento non abbiamo una spiegazione per questo, neppure per il fatto che avesse un alto livello di globuli bianchi – ha proseguito – Sapremo il risultato non prima di dieci giorni. Ieri sembrava che stesse migliorando, poi questa notte è peggiorato”.
Nel frattempo, c’è molta attenzione da parte del Centro anche nei confronti di Bianchina, che potrebbe essere nuovamente gravida.
(Foto: Cras Treviso).
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