Finale scudetto ribaltata: Prosecco Doc Imoco avanti 2-1, sabato matchball a Firenze. Haak mostruosa: 41 punti

Così la curva sud ha accolto le squadre in campo all’inizio di Gara3 della finale scudetto

In un Palaverde esaurito già due giorni prima della partita, la Prosecco Doc Imoco Volley ribalta la finale scudetto cogliendo la prima vittoria casalinga di questa serie. Quella odierna è stata anche la prima sfida a non essersi conclusa al tie-break, visto che – non senza sofferenze – le pantere, trascinate da una Haak superlativa, hanno avuto ragione della Savino Del Bene in quattro set. Un risultato che permette alle campionesse in carica di presentarsi a Gara3, sabato a Firenze, con il primo matchball scudetto. In caso di vittoria di Scandicci nel weekend, tutti di nuovo al Palaverde martedì.

Gli starting six

Coach Daniele Santarelli, venerato allenatore delle pantere, non concede sorprese, e quindi subito anche questa sera Wolosz – Haak, Fahr – Lubian, Plummer – Robinson e De Gennaro. Dall’altra parte della rete, Massimo Barbolini mette dall’inizio Alberti al centro con Carol, la diagonale è Ognjenovic – Antropova, le bande Zhu Ting ed Herbots, il libero Parrocchiale.

“Totale” la risposta dei tifosi delle pantere al richiamo di Gara3. Palaverde esaurito, i botteghini oggi non hanno aperto

Primo set

“Una cosa sola… diamo tutto!” è lo slogan – imperativo della Curva sud all’ingresso in campo dei due sestetti titolari. La prima linea gialloblù capisce al volo e firma a muro l’1-0, Robinson ancora mastica poco l’italiano e subisce il primo ace della partita. Se la serie di finale fin qui è stata estremamente equilibrata, l’avvio di Gara3 non fa che confermarlo: tra prodezze e qualche errore un po’ tutte le giocatrici (oltre al videocheck) sono protagoniste, e il risultato è un match forse un po’ nervoso ma sicuramente godibile. Un muro e un attacco vincente valgono il primo, vero break di giornata: 11-8 Conegliano e, come da copione, time out Barbolini. Entusiasmano un lob di Haak – mentre i due tecnici operano i primi cambi – e un muro della stessa svedese: 14-10 (questa volta le pantere il primo set non lo vogliono perdere). Lubian è molto abile a trovare varchi nel muro ospite, Bella a variare i colpi: il secondo attacco vincente consecutivo della Regina del Nord vale il 17-11. Barbolini chiede ancora tempo, ma al rientro Haak si conferma, fin qui, immarcabile. Il videocheck, o meglio l’interpretazione che ne danno gli arbitri, fa arrabbiare il pubblico di casa, ma per fortuna nei due scambi successivi Haak mette tutti d’accordo. Il vantaggio delle campionesse in carica si mantiene tale ma senza riuscire ad essere rassicurante. Anzi, sul turno al servizio di Antropova (poco servita in attacco finora) svanisce a quota 23. E’ lo stesso opposto toscano a mandare sui led il servizio successivo, che dà un setball pesantissimo alle pantere, le quali mandano Bardaro in battuta. Nulla da fare, si va ai vantaggi: Bardaro quasi pancia a terra per lasciare andare un servizio out di Zhu, poi ai 9 metri ci va Bugg. Nonostante due giocatrici a terra, Scandicci annulla anche questa opportunità. Un attacco centrale ma ad uscire di Haak dà il terzo setball, che Herbots annulla. La stessa belga dà il vantaggio alle sue: Bella dice no, così come subito dopo Fahr (finalmente) servita in primo tempo da Wolosz. Ancora Sarah, questa volta a muro, propizia il diagonalone di Plummer che, quando ormai si era fatta una certa, dà alle pantere il… primo primo set della finale scudetto.

Secondo set

Tra i tanti vip presenti questa sera al Palaverde c’è anche la super ex pantera Samanta Fabris, protagonista di tante battaglie sportive (e migliaia di punti fatti) in questo glorioso palazzetto. Applausi anche per la leggenda del ciclismo Francesco Moser. L’avvio è equilibrato e questa non è una notizia, perciò occhio al tabellino del primo set, che conferma come Antropova – superstar delle prime due gare – sia stata… meno protagonista del solito, con “soli” 6 punti di cui appena 3 in attacco. Ognjenovic ha privilegiato, fin qui, le bande. Il videocheck non privilegia nessuno ed evidenzia che un presunto ace dell’Imoco è in realtà un servizio fuori misura. A proposito di notizie, Haak commette un errore (in difesa): poco male, Fahr rimedia a modo suo. Tenta la fuga Scandicci sulla battuta di Herbots (5-8), ma il cambio palla fa cessare tosto l’allarme (doppio ace di Plummer: Zhu e Parrocchiale le “responsabili”). Il 9 pari è tutto di Fahr in attacco, poi sorpasso con Haak (Parrocchiale in ritardo). Segnali di vivacità di Antropova in attacco, che poi insacca in rete dai 9 metri: 11 pari. Preoccupa, al di là del punto subìto, il letargo delle pantere su una ricezione lunga di Herbots, che qualche istante dopo colpisce anche in pallonetto. La svedese è in serata di grazia: 16-14 ed è di Barbolini il primo time out del parziale. Haak & Fahr sono protagoniste assolute dell’attacco di casa, ma non basta: Zhu affonda il colpo, 19 pari e lo speaker Luca Barzi sollecita gentilmente il Palaverde a farsi sentire, perché il momento può essere catartico. Anche il check dice che è 22-20 per le toscane, vantaggio corroborato da un muro di Washington. La solita Haak riduce le distanze, Herbots dà 3 setball a Scandicci: Haak e Plummer ne annullano due, ma Herbots trasforma il terzo nella parità.

Terzo set

Il muro di casa (zero punti portati a domicilio) ha brillato per assenza nel set precedente, ma il ritmo di questa finale scudetto è serratissimo ed è già tempo di riprendere le ostilità sportive. “All’insegna dell’equilibrio” verrebbe da dire, se non altro per inerzia, ma in realtà questa volta la Savino palesa incertezze di non poco conto in ricezione e si ritrova doppiata a 8. Come accaduto altre volte in serata (e in serie), tuttavia, le pantere sembrano non riuscire a mantenere un interessante vantaggio: Santarelli “anticipa” il time out ma alla ripresa il margine si riduce ulteriormente. L’emoticon della faccina che si squaglia rappresenta alla perfezione il Palaverde deluso dopo un punto perso da Conegliano quando sembrava ormai vinto. Subitanea è comunque la reazione delle pantere, che soprattutto dai 9 metri fanno nuovamente sentire la loro pressione: 14-11 e ultimo tempo di Barbolini. Ora è la ricezione coneglianese a fare un po’ d’acqua, ma per fortuna del popolo gialloblù c’è Santa Isabella Haak che martella in continuazione. Apprezzabile la fast di Lubian (non molto gettonata questa sera), meno – dai suoi tifosi – l’attacco sghembo di Antropova, quasi lontana parente di quella di Gara1 e 2. Fahr “chiama” la palla a Wolosz, mini fuga Imoco (20-17) quando il traguardo si intravede. Stesso schema, stesso punto ma centrale diversa (Lubian), ma la Savino resta in scia. Per la serie “succede tutto nei finali di set”, De Gennaro piglia un ace e il vantaggio ora è al minimo edittale. Haak ci mette una pezza, anzi due, Santarelli fa cambi, Plummer procura due setball che valgono più dell’oro. Il primo finisce in archivio e il tecnico di Conegliano ferma il gioco in un Palaverde che si fa per un attimo silenzioso. Forse presagiva l’erroraccio in ricezione delle pantere? Ancora vantaggi, ancora tensione: punto Plummer, risponde Herbots (la belga è argento vivo allo stato puro questa sera), si va agli ultravantaggi. Si perde quasi il conto dei setball guadagnati e sprecati, l’unica certezza è che il 56esimo scambio è quello buono alla luce dell’attacco fuori misura di Scandicci.

Quarto set

Le due ore di gioco si avvicinano, le squadre hanno ancora energie ma quella con più fosforo sembra Conegliano, che va subito 6-3. Il vantaggio si mantiene, ma Santarelli dà più spazio all’esperienza di De Kruijf per evitare “ricadute”. Impressionante la continuità di Haak (32 punti nei primi 3 set, il quarantello è vicino), capace di fare paura alle avversarie in qualunque modo e da qualunque mattonella. Cori anche per Bardaro quando si appropinqua al servizio, per Plummer quando intercetta un pallone vagante che significa 17-13 e – ci è mancato poco – anche al videocheck quando ribadisce che l’attacco di Herbots è fuori e nessuno ha toccato quel pallone. I minuti di gioco sono 135 ma Haak ha ancora tutto ciò che serve per alzarsi sopra i muri toscani e inanellare punti: una prestazione mostruosa, volendo sintetizzare. Un occhio al tabellone del Palaverde, che dice 21-16 pro Imoco. Un vantaggio che, in una Gara3 di finale scudetto, sarebbe delittuoso sprecare. Lo sa bene Lubian, che in primo tempo non dà scampo a muro e copertura di Scandicci; lo sa Wolosz, che mura da centrale consumata; lo sa il pubblico, che a due punti dalla vittoria intona “Sarò con te”; lo sa Plummer il cui diagonalissimo apporta 4 matchball. E, infine, a standing ovation in corso, lo sa – ovviamente – Haak, che dopo qualche minuto di “riposo” butta giù la palla del 2-1. Ci si vede a Firenze, o via!

Il tributo dei tifosi a Robin De Kruijf…

La stagione non è ancora finita, ma – vista l’incertezza sulla disputa di Gara5 di finale scudetto – il Palaverde, sud in primis, ha salutato questa sera due beniamine della Prosecco Doc Imoco che potrebbero essere state, oggi, alla loro ultima partita nella Marca: Robin “The Queen” De Kruijf e Kelsey Robinson Cook. Per entrambe, striscione classico ma sempre valido: “Mai sarà dimenticato chi questa maglia ha onorato”.

… e a Kelsey Robinson Cook

PROSECCO DOC IMOCO VOLLEY CONEGLIANO 3 – SAVINO DEL BENE SCANDICCI 1 (30-28, 23-25, 29-27, 25-22). Durata set: 37′, 31′, 34′, 30′. Totale: 2 ore e 23 minuti. Mvp: Haak. Top scorer: Haak (41 punti. Antropova 26). Arbitri: Cerra di Bologna, Curto di Gorizia e Clemente di Parma. Spettatori: 5.344 (Palaverde Sold out). Gara4: sabato 27 aprile ore 20.30 al PalaWanny di Firenze.

(Foto: Qdpnews.it riproduzione riservata)
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