Nuovo traguardo per la gastroenterologia di Conegliano: utilizzate con successo le prime protesi degradabili

“Abbiamo eseguito – spiega il primario Alberto Tringali i primi trattamenti con la nuova tecnica, utilizzata solo in pochi centri italiani, che consente di posizionare protesi riassorbibili, che evitano il ricorso a ulteriori procedure endoscopiche per la rimozione. Per alcuni pazienti “fragili” con pluripatologie, sottoporsi a una nuova procedura endoscopica rappresenta un rischio”.

Con l’ausilio di queste protesi di plastica che si degradano spontaneamente si evita non solo una nuova procedura al paziente ma anche i costi aggiuntivi della seconda procedura – continua il primario -. Questo dispositivo è sicuro ed efficace. La tecnica di posizionamento è identica alle protesi non riassorbibili ma con i vantaggi descritti senza che questa costituisca un rischio”.

Le protesi biodegradabili – sottolinea il dottor Tringali – permettono quindi a tutti i pazienti con un restringimento del dotto biliare o che necessitano di una prevenzione per il rischio di andare incontro a una complicanza correlata alla procedura (pancreatite) di evitare di essere sottoposti a una seconda procedura. Tali protesi sono state testate su 38 pazienti in un recente studio e si sono dimostrate sicure ed efficaci”.

L’utilizzo di questa nuova metodica pone la gastroenterologia di Conegliano fra le strutture di endoscopia all’avanguardia e polo di riferimento per l’endoscopia bilio-pancreatica interventistica.

“In futuro potrebbero rendersi disponibili anche protesi metalliche degradabili che aumenteranno la possibilità di trattamento anche per altri pazienti che necessitavano di molteplici procedure per poter risolvere il problema” conclude il primario.

(Fonte e foto: Ulss2 Marca Trevigiana).
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