Il 1° maggio secondo la Cgil di Conegliano. Ottaviano Bellotto: “Guardiamo al futuro del lavoro”

Non è un mistero che quello di oggi è un 1° maggio fuori dal comune, proprio perché il tema del lavoro è molto sentito in questo periodo, così segnato da un futuro incerto.

E proprio in merito al lavoro la Cgil, nella figura di Ottaviano Bellotto (nella foto) – responsabile del sindacato dei pensionati, per l’area di Conegliano e del Quartier del Piave – ha fatto alcune considerazioni in merito, oggettive ma allo stesso tempo segnate da una certa speranza.

Come si può definire questo 1° maggio così particolare?

Sicuramente è un 1° maggio vissuto in emergenza, ma c’è l’impegno di guardare come si prospetta il futuro: molte cose non saranno come prima e dobbiamo affrontarle. Noi ci auguriamo che sia un futuro in cui il lavoro, la solidarietà e l’uguaglianza siano i punti centrali per il futuro: ci auguriamo di uscire il più presto possibile da questa emergenza.

Sul piano del lavoro, secondo voi quali sono le cose urgenti che dovrebbero essere fatte a breve termine, a sostegno dei lavoratori in difficoltà?

Alcuni provvedimenti assunti dal Governo vanno nella misura giusta per garantire la sopravvivenza. Per avere una situazione tranquilla per il futuro noi chiediamo che, attorno al sistema economico, si creino delle priorità in termini di investimenti e attenzioni alla sicurezza del lavoro e dei lavoratori: il primo passo è questo. Successivamente, è chiaro che bisogna puntare ad aprire anche le attività, avendo sempre delle garanzie di sicurezza: anche questo è un punto che deve essere affrontato.

Considerando lo stato d’animo dei lavoratori, cose vorreste suggerire per dar loro un po’ di sostegno?

Il nostro mondo del lavoro ha sempre fatto dei sacrifici e riuscirà ad uscire anche da questa situazione: abbiamo delle grosse imprese, penso ad esempio a tutta l’area industriale di Conegliano e Vittorio Veneto, che possono garantire tutta una serie di norme. Il problema è per le altre attività più piccole, per le quali è necessario avere un’attenzione particolare, anche in termini di sicurezza, per poter lavorare tutti in tranquillità. Mi riferisco a negozi più piccoli dove è più difficile garantire il rispetto delle norme di sicurezza, per i quali è necessario aspettare un attimo al fine di poter tornare alla normalità. Non dobbiamo anteporre il primato dell’economia alla salute, sono due cose che devono procedere pari passo: la salute è un tema strettamente collegato alla questione della ripresa economica.

Secondo voi il prossimo anno si potrà festeggiare un 1° maggio diverso o c’è almeno la speranza in questo?

Noi abbiamo la speranza che il prossimo anno si possa festeggiare un 1° maggio in piazza. Oggi la Cgil presenterà a livello nazionale una piattaforma, per spiegare come uscire da questa situazione, che avremo come riferimento sul piano locale. C’è comunque una certa preoccupazione, perché le cose non saranno più come prima, ci sarà un po’ di disoccupazione e per questo è importante chiedere, sul piano degli ammortizzatori sociali, degli impegni precisi da parte del Governo per sopportare questa situazione. C’è un’intesa unitaria del sindacato, che fa ben sperare per stabilire dei punti di forza nel mondo del lavoro: noi stiamo chiedendo questi ammortizzatori sociali, per ripartire a pieno regime anche per le attività minori. Il nostro obiettivo è quello di evitare che ci siano dei licenziamenti in questa fase così delicata. Chiediamo un impegno nel garantire delle garanzie di intervento da parte del Governo.


(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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