Il dialetto nella canzone d’autore è utilizzato da molti artisti ed è considerata una variante molto interessante nella musica italiana, poichè va ad affrontare tematiche magari dimenticate o a descrivere un mondo che non c’è più.
Davide Camerin, di Conegliano, con le sue canzoni vuole andare a trasmettere all’ascoltatore una forma ibrida di musica coinvolgendo dialetto e italiano senza trascurare i ricordi del passato.
“Fin da piccolo ho avuto la passione per il cantautorato – afferma Davide – Ho inizio a suonare con i miei amici a 20 anni e mi è sempre piaciuto dare importanza al territorio attraverso la musica”.
Secondo il cantante il dialetto è una forma espressiva, lo si sceglie se si deve parlare del proprio territorio, in questo caso le zone dell’Alta Marca, ma descrivendo anche realtà attuali e del fatto che a poco a poco il mondo dialettale che c’era un tempo non esiste più anche a causa della “globalizzazione” delle nostre aree.
“Quando ero bambino ogni piccola zona aveva il suo nome e le proprie caratteristiche – spiega Camerin – Il nostro territorio, con il passare degli anni, è cambiato veramente tanto, da una società prettamente agricola siamo diventati post industriali“.
“Posso dire che si percepisce un vero e proprio sradicamento – continua – Anche questo è uno dei motivi per cui uso il dialetto nei miei brani, si capisce molto meglio questo cambiamento attraverso la musica, faccio un esempio: certe parole che facevano parte del mondo contadino ora non hanno più significato e molti non sanno cosa voglia dire, voglio che ci sia uno scambio tra il linguaggio e la persona con la mia musica”.
Una visione quasi fotografica della realtà, argomenti particolari che, se associati alla purezza di cuore, riesce a far nascere qualcosa di meraviglioso e senza tempo.
(Fonte: Luca Collatuzzo © Qdpnews.it).
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