Le inondazioni (causate dalla forte pioggia di questi giorni) hanno letteralmente messo in ginocchio lo Stato meridionale del Rio Grande do Sul, nel sud del Brasile, dove è dichiarato lo stato di emergenza.
Frane, ponti e strade crollate, interruzione di acqua ed elettricità in tutto il Paese, vaste aree sommerse e devastate dall’acqua: è il tragico bilancio rivelatosi in queste ore.
Preoccupante anche il bilancio, che dà 29 morti, 74 feriti e 60 dispersi, ma i numeri purtroppo potrebbero cambiare.
Una grave catastrofe naturale che ha fatto sì che più di un milione di persone non abbiano l’accesso all’acqua potabile.
La città di Conegliano si è messa al lavoro per aiutare una zona che vede una folta presenza italiana, dovuta all’emigrazione passata dalle nostre zone.
Da ricordare che la città di Garibaldi è gemellata con Conegliano, secondo un patto sottoscritto nel 2004. A tal proposito, nei mesi scorsi una delegazione brasiliana aveva fatto visita alla città, visitando anche il territorio circostante.
Nello specifico, le piogge intense hanno provocato svariate conseguenze nel territorio del Comune di Garibaldi, come interruzioni stradali, case inagibili, danni alla pavimentazione di strade urbane e rurali, intasamento di tombini, frane e danni alle piantagioni.
“Come sindaco di Conegliano sono stato contattato in queste ore non solo dagli amici brasiliani di Garibaldi, ma anche da molti concittadini italobrasiliani, dall’ex ministro brasiliano Onyx Lorenzoni, il quale ho avuto il piacere di ricevere poco tempo fa in municipio, assieme al deputato Pedro Westphalen: entrambi mi hanno informato della grave alluvione che ha colpito il Rio Grande do Sul – ha spiegato Fabio Chies – Molte persone in questo momento hanno perso tutto”.
“Sto attivando un conto corrente dedicato a raccogliere le donazioni da inviare in Brasile, per aiutare la popolazione colpita da questa tragedia – ha concluso – Ringrazio tutte le persone che vorranno aderire a questa raccolta fondi”.
Nel Rio Grande do Sul dove ci sono migliaia e migliaia di discendenti di emigranti italiani e molte sezioni dell’Associazione Internazionale Trevisani nel Mondo, i territori di molti comuni sono stati completamente sommersi dall’acqua. L’alluvione ha distrutto strade, ponti, dighe, chiese e case, mentre il numero parziale delle vittime comunicato ufficialmente dalle autorità locali è di 75 e di circa 200 dispersi. Porto Alegre, Encantado, Santa Tereza, Bento Goncalves, Estrela, Santa Maria, Villa Prata, San Leopoldo Guaporè, Serafina Correa, Gramado, Mucum i comuni maggiormente colpiti.
Qui la gente si è rifugiata sui tetti delle case e sugli alberi in attesa dei soccorsi per sfuggire alla furia dell’acqua. Mancano viveri e acqua potabile, non c’è energia elettrica, sono saltate le linee telefoniche e i collegamenti internet. Risulta difficile mettersi in contatto con i nostri referenti, se non in alcuni sporadici momenti. Ci riferiscono con preoccupazione che è saltata la stagione dei raccolti, ci saranno allora con contraccolpi gravi nei prossimi anni sull’economia di un territorio che ha nell’agricoltura la principale attività e che è la quarta economia del Brasile.
Fin dai primi momenti è scattata la macchina della solidarietà. In molte delle zone non colpite dall’alluvione, si stanno raccogliendo viveri e materiali di prima necessità per inviarli nelle zone colpite. Anche qui in Italia ci si sta attivando poiché alcuni dei comuni colpiti sono gemellati con comuni trevigiani: è il caso di Encantado e Bagè unite a Valdobbiadene con un patto di amicizia, Bento Gonçalves, di cui una delegazione è stata a Valdobbiadene tre settimane fa per rinnovare la sottoscrizione già avvenuta in Brasile un anno fa e Santa Tereza gemellata con San Biagio di Callalta.
“Di fronte a questa enorme tragedia non è possibile non fare nulla – afferma Franco Conte, presidente della Trevisani nel Mondo – avevamo già dimostrato la nostra solidarietà in occasione delle alluvioni di settembre e novembre dello scorso anno. Abbiamo attivato quindi un conto corrente presso il quale è possibile fare delle donazioni che andranno ad alleviare le sofferenze di qualche persona. È nostra intenzione che quanto raccolto venga consegnato direttamente ai sindaci dei comuni coinvolti perché riteniamo siano i migliori conoscitori delle necessità. Come Trevisani nel Mondo abbiamo anche preso contatto con il console generale di Porto Alegre, Valerio Caruso, perché invii anche a noi le comunicazioni sull’evolversi della situazione: riteniamo che la fonte ufficiale sia sicuramente quella più attendibile. La speranza è che smetta di piovere e che si possa dare assistenza primaria agli sfollati e bisognosi”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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