L’uomo che sussurrava alle tigri: Jason il Clown e il suo speciale rapporto con i grandi felini

Jason il Clown assieme a una tigre

Il rapporto che “Jason il Clown” ha con le sue splendide tigri è davvero incredibile e molto difficile da trovare in altri contesti simili in Europa. In questi giorni Jason si trova a Conegliano, dove rimarrà fino al 26 novembre, con il Circo di Praga.

Jason il Clown – Video di Andrea Berton

Oltre ai vari artisti, mimi, acrobati e giocolieri, nel circo sono presenti anche degli animali: dromedari, buoi dei Watussi, maialini vietnamiti, cavalli, animali da cortile, un leone marino e delle tigri.

Jason con la tua tigre

In un’intervista concessa a Qdpnews.it – Quotidiano del Piave, il giovane artista circense ha voluto parlare proprio della sua speciale “amicizia” con questi magnifici felini.

“Vivere con queste tigri – racconta Jason il Clown – è una sensazione unica anche per me. Scoprire ogni giorno le emozioni che possono darmi questi animali è indescrivibile. Ogni tanto fa male toccare con mano i pregiudizi che ci sono verso il nostro mondo e il rapporto che abbiamo con questi animali. Ho sempre vissuto tra gli animali, ma la mia vera passione sono le tigri che, per me, sono le creature più belle. Vedere cosa possono regalarti in termini di affetto, sensazioni e amore è impagabile”.

La famiglia di Jason lavora nel circo da 5 generazioni e lui è nato e cresciuto tra gli animali. “Ricordo bene l’emozione di non avere più barriere tre le tigri e me – continua -. È stata un’esperienza unica. Ogni giorno è una scoperta in più nel carattere, nel modo di fare e anche nei piccoli gesti che possono fare le tigri. Il bello del rapporto che abbiamo con loro è il fatto di cercare di capire l’animale, quando e come entrare in sintonia con lui. Mi colpisce la maestosità di questi grandi felini. In Europa siamo in pochi ad avere un rapporto del genere con loro”.

“L’ammaestramento dura tutta la vita – prosegue -, sia per noi, che apprendiamo da loro, sia per le tigri che apprendono da noi. Noi del circo siamo abituati a non avere limiti. Qualsiasi cosa facciamo diventa ‘spettacolare‘, sia fuori che dentro la pista. Ricordo mia nonna che mi diceva che la prima volta che l’hanno messa su un camion aveva due rimorchi dietro, cose che adesso non esistono neanche più. Penso che il nostro sia il lavoro più bello del mondo anche se non siamo mai a casa, essendo ‘itineranti’ tutta la vita. Ogni settimana si cambia città: gente nuova, mentalità diverse, paesaggi che cambiano. Si gira il mondo senza neanche rendersene conto”.

“Il mondo del circo ce l’ho nel sangue – conclude -. Nel nostro ambiente si dice che la segatura, emblema della pista del circo, è nelle vene. Ci sono dentro fino all’osso e questa è la mia vita. Nel nostro circo abbiamo creato uno spettacolo molto innovativo. Abbiamo un mimo che arriva dalla Grecia, acrobati giovani e clown musicali capaci di regalare qualche attimo di spensieratezza al pubblico. Il tutto è coordinato da Jason il Clown, il sottoscritto, che cerca di legare in modo ironico ogni esibizione. Il circo può avere un futuro, basta trovare la formula giusta e cercare di ricominciare da quello che abbiamo lasciato nel passato”.

(Foto e video: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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