La memoria e il ricordo delle persone che si sono distinte in un territorio, nella loro semplicità, rappresentano un valore inestimabile per una comunità.
Questo il messaggio che è stato lanciato a Ogliano, frazione di Conegliano, in occasione di un incontro pubblico, allestito negli spazi dell’ex scuola elementare e durante la Mostra “Rive di Ogliano” della Pro loco.
“Ogliano si racconta” è il nome della rassegna, che ha visto come prima figura da ricordare il profilo di Anna Chies, storica sarta del paese e premio Civilitas, che fece di ago e filo non solo la propria passione, ma anche il suo principale mezzo di espressione, grazie al quale è rimasta nel cuore di tante persone.
Un’idea, quella della rassegna, ancora al suo stadio embrionale, che non esclude la possibilità in futuro di vedere altri appuntamenti, dedicati a figure che si sono distinte tra la comunità, in una frazione dove è profondo il tessuto associazionistico e del volontariato.
A ricordare questa figura nel corso dell’incontro, condotto dalla giornalista Arianna Ceschin, sono intervenuti il sindaco Fabio Chies, le nipoti Francesca e Paola Chies (presidente rispettivamente del Gruppo Folkloristico e della Pro loco di Ogliano), i figli Assunta e Felice, la figlioccia Debora Basei (che ha mostrato l’abito “portafortuna” creato per lei dalla santola), il nipote Nicola Francesco Angelucci, il quale ha ricordato la nonna anche sul piano privato.
Un incontro molto partecipato, accompagnato da una mostra di abiti realizzati dalla signora (e allestita proprio all’interno dell’ex scuola elementare), che ha esibito tutta la sapiente maestria della donna: dagli abiti da sposa (tutti ancora attuali, tanto che alcune giovani hanno chiesto se fossero in vendita o noleggiabili), fino agli abiti usati per i carri di Carnevale e per il corteo della Dama Castellana.
Durante l’appuntamento, che ha visto alternarsi dei momenti di commozione ad altri di sana allegria nel ricordare i vari episodi accaduti, è emerso nella sua interessa il profilo di Anna Chies, una donna carismatica e ben inserita nella comunità, che sapeva “cucirti gli abiti addosso”, amante della perfezione e un punto di riferimento per tutti gli abitanti, che ogni giorno frequentavano la sua casa.
Una donna che, con una sola occhiata, era in grado di immaginare il modello d’abito e i colori adatti alla propria cliente. Una figura affiancata da quella del marito, soprannominato “el sartor”, considerato che, nei momenti di necessità, aiutava la moglie, infilando le perline nei corpetti degli abiti da sposa.
Tanti i ricordi emersi, dai momenti che accompagnavano la confezione degli abiti per i carri mascherati, fino alla sapiente maestria nel comporre i completi per i momenti più importanti dei suoi compaesani.
Un incontro che ha svelato quanto la figura di Anna Chies sia rimasta nel cuore di tutti gli oglianesi.
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