L’altro ieri il centro città è stato interessato da un blocco del traffico legato allo svolgimento della Domenica ecologica, uno degli appuntamenti annuali promossi per sensibilizzare sul tema della riduzione dell’inquinamento.
A tal proposito, il Comune aveva pubblicato un’apposita ordinanza municipale, che stabiliva in sostanza la chiusura del centro città dalle 8.30 alle 18.30, con il divieto di circolazione in corso Mazzini, viale Carducci, corso Vittorio Emanuele II, nelle vie Marconi, Marcatelli, XX Settembre, Ongaro e Cavour. In via Vespucci, inoltre, la circolazione era consentita a senso unico di marcia, da via XXI Aprile verso viale Friuli. Nella stessa via XXI Aprile, la circolazione veicolare era permessa a senso unico di marcia da piazzale Aldo Moro alle vie Vespucci e Verdi.
Non tutti, però, hanno apprezzato la gestione dell’iniziativa, in particolare Amedeo Fadini e Alessandra Zoppas di Europa Verde – Verdi Sinistra Piave, i quali hanno diffuso una nota stampa che evidenzia alcune criticità sulla gestione della Domenica ecologica.
La polemica dei Verdi sulla gestione della Domenica ecologica
“Domenica 26 febbraio, con il centro chiuso al traffico, gli automobilisti hanno rimosso le transenne per fare i propri comodi: è l’ennesima dimostrazione che non c’è alcuna sensibilità per ridurre l’inquinamento e l’operato delle istituzioni è insufficiente – si legge nella nota -. Come ricorda l’ordinanza, la domenica ecologica è il risultato di una condanna da parte della Corte di Giustizia europea, che può costare all’Italia pesanti sanzioni”.
“In pratica, le regioni del Nord mettono a rischio la salute dei propri cittadini. L’Italia si difende presentando alla Commissione Europea una serie di misure che, sulla carta, dovrebbero ridurre l’inquinamento che sperimentiamo durante l’inverno – proseguono Fadini e Zoppas -. Da queste misure derivano anche le ordinanze di limitazione al traffico e al riscaldamento o alcune pratiche agricole che il Comune di Conegliano ha adottato negli ultimi anni. Peccato, però, che queste ordinanze non vengano fatte rispettare: sono state adottate controvoglia dall’amministrazione, che le ha farcite di numerose deroghe e non si ha notizia di controlli mirati o sanzioni”.
“Per puro caso, domenica verso le 15 ci siamo incontrati in centro – affermano -, quando ci siamo accorti che numerosi automobilisti stavano parcheggiando in viale Carducci, alcuni ben consapevoli del blocco visto che uscivano contromano su piazzale Aldo Moro. Gli ecologisti hanno avvisato la Polizia locale e una pattuglia è intervenuta prontamente, ma si è limitata a rimettere a posto le transenne, senza elevare sanzioni. Pochi minuti dopo era girata anche la transenna in corso Mazzini e le auto procedevano incuranti degli altri segnali”.
“Le misure messe a punto dalla Regione sono ovviamente insufficienti: nessuno si illude che una giornata di chiusura possa migliorare la situazione degli inquinanti – aggiungono -, ma è un’ottima occasione per creare consapevolezza nelle persone, basterebbe volerlo”.
A tal proposito, quindi, i Verdi affermano che, in questa direzione, “l’amministrazione dovrebbe fare di più“, con “volontari impegnati a presidiare i varchi e a fornire informazioni”, oltre a “qualche autobus domenicale”: “Fra le misure previste dalla Regione, ad esempio, si parla spesso di incentivare il trasporto pubblico, ma non pare che a Conegliano si sia fatto qualcosa negli ultimi dieci anni, seguendo d’altronde il cattivo esempio della Regione che ha rinunciato negli anni alla metropolitana di superficie e all’integrazione tariffaria” scrivono.
“Anche se la chiusura è stata ampiamente pubblicizzata – concludono -, non è stata fatta nessuna informazione sui motivi che portano alla chiusura, sulla pericolosità degli inquinanti che respiriamo: se non c’è consapevolezza è chiaro che non si rispettano le regole. Conegliano si conferma una città a misura delle auto e non delle persone, incapace di comprendere che meno traffico vuol dire più salute per tutti, sotto molti punti di vista”.
La replica del sindaco…
Da parte sua, il sindaco Fabio Chies rimanda al mittente la polemica sollevata, difendendo la gestione della Domenica ecologica: “Mi sembra una polemica sterile, noi cerchiamo di fare le domeniche ecologiche, come è giusto che sia, ci crediamo. Poi, se c’è qualcuno che contravviene alle cose, si cerca di multarlo. Se sfugge qualcuno, succede, non è che per una persona o due che si comportano male allora viene vanificato tutto”.
“L’organizzazione delle domeniche ecologiche è corretta – prosegue -. Certo è che non possiamo lasciare i vigili 24 ore su 24 a controllare le transenne: c’è anche altro da fare. Se poi succede che c’è un maleducato, se lo si trova, lo si sanziona. Può capitare che qualcuno la faccia franca, ma ciò non vuol dire che noi non crediamo nelle domeniche ecologiche”.
“Magari cercheremo di incrementare i controlli ma, insomma, penso che la bontà di queste domeniche ecologiche sia riconosciuta da tutti – ha concluso -. Per carità, è giusto essere attenzionati e fare i controlli, poi se c’è qualcuno che trasgredisce le regole, questo va punito. Bisogna vedere se queste persone sono state anche multate, vanno fatte delle verifiche”.
.. e quella del comandante della Polizia locale
“Forse le conclusioni di chi ha sollevato la questione sono state affrettate – interviene il comandante della Polizia locale del Coneglianese, Claudio Mallamace – in quanto abbiamo visionato le immagini della videosorveglianza e constatato che le transenne sono state spostate dal vento. La pattuglia ha potuto constatare che la forza del vento domenica ha provocato anche il ribaltamento di diversi segnali temporanei, new jersey e gli ombrelloni del bar Lidia e in Corte delle Rose. Le transenne hanno le ruote e durante il posizionamento non sono state tutte bloccate, ma il vento quel giorno era forte.
Le verifiche ambientali sui veicoli vengono eseguite durante i posti di controllo di polizia stradale e non sono state riscontrate irregolarità. I varchi di lettura targhe presenti in città ci restituiscono anche il dato della classe ambientale dei veicoli circolanti sul territorio ed il 63% circa sono veicoli in classe 6 o 5, solo una piccola percentuale, intorno al 10-11%, risultano veicoli vetusti con classe ambientale non conforme alla disciplina in vigore dal 1° ottobre al 30 aprile. Ci sono poi diverse deroghe – conclude Mallamace – stabilite dell’ordinanza e frutto di accordi negli annuali incontri del tavolo tecnico zonale che si tiene in Provincia”.
(Foto: Europa Verde – Verdi Sinistra Piave).
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