Arrestato nella serata di ieri, giovedì 27 febbraio, J.M., cittadino tunisino del 1987, il quale aveva aggredito e tentato di rapinare una professionista di Conegliano, nella notte di Capodanno, in via Bafile a Jesolo.
Le manette sono scattate in seguito alla indagini condotte dal Commissariato di Polizia di Jesolo, con il supporto del Commissariato di Conegliano e la collaborazione della Questura di Treviso.
Erano circa le 3.15 dell’1 gennaio quando la coneglianese, assieme al compagno, stava ritornando nell’albergo del lido di Jesolo dove alloggiava in occasione delle festività natalizie: dopo una serata trascorsa in piazza Mazzini, la coppia stava camminando in via Bafile quando, all’improvviso, è stata raggiunta alle spalle dall’uomo, il quale ha tentato di rubare la borsetta alla donna, strattonandola e facendola cadere a terra.
Furto non messo a segno, grazie alla resistenza del compagno della donna, il quale aveva chiesto aiuto telefonando al Commissariato di Polizia di Jesolo. L’aggressore era riuscito a scappare prima dell’arrivo degli agenti.
La donna, successivamente, si è recata all’ospedale locale per ricevere le opportune cure: per lei lesioni al ginocchio e alla mano, oltre a una prognosi di circa 10 giorni.
Nell’area dell’aggressione non c’era nessuna telecamera attiva ma, grazie alle informazioni fornite dalla coppia aggredita, è stato possibile risalire ad alcuni testimoni poco distanti dal luogo del fatto.
Grazie a questi e ai dati derivanti dall’azione di monitoraggio degli stranieri sospetti presenti nel periodo natalizio a Jesolo, è stato possibile ricostruire l’identità dell’aggressore.
Il tunisino, già noto alle Forze dell’Ordine, è stato fermato ieri sera nelle vicinanze della stazione ferroviaria di Mestre, senza documenti e in un punto noto per essere frequentato da soggetti dediti allo spaccio e al consumo di sostanze stupefacenti.
La misura cautelare è scattata nei confronti dell’uomo, perché “ritenuto un soggetto pericoloso”. Svariati, infatti, i suoi precedenti per reati inerenti agli stupefacenti e al patrimonio, e addirittura per tentato omicidio: era il 2014 quando, in concorso con un’altra persona, aveva colpito con un coltello un connazionale, procurandogli ferite al collo e all’addome, lasciandolo in fin di vita.
L’identità del tunisino, senza fissa dimora e regolare permesso di soggiorno, è stata accertata grazie alla verifica delle impronte digitali. Successivamente l’uomo è stato trasportato al carcere veneziano di Santa Maria Maggiore, in attesa del processo.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it