Saldi anticipati a Conegliano: promozioni dal 10 fino al 50 percento in alcuni negozi della città

Solitamente bisognava attendere l’arrivo dell’Epifania e anche oltre per usufruire dei primi saldi stagionali: quest’anno, a causa della pandemia da Covid-19, le cose sono cambiate e in alcuni negozi della città di Conegliano sono già iniziate le promozioni.

Si parte da una base iniziale del 10 percento di scontistica fino a una media tra il 20 e il 30 percento di saldi, per poi salire al 50 percento su alcuni capi selezionati, applicati in questi giorni di riapertura.

Il motivo della scontistica anticipata è ben immaginabile: le restrizioni, la crisi economica in corso e l’assenza di eventi e di occasioni di incontro, ha determinato una flessione in negativo dei consumi e delle vendite, specialmente nel comparto di calzature e abbigliamento.

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Secondo alcuni dati registrati dal Sole 24 Ore, infatti, questo settore ha registrato quest’anno una diminuzione pari al 17,1 percento e all’11,8 percento nel caso dei venditori ambulanti.

Un nota negativa anche per il settore dei trasporti, con un calo del 14,2 percento e del 10,1 percento nel caso dei distributori di carburanti, mentre diminuisce del 21,7 percento il fatturato delle agenzie di viaggio: per quanto riguarda il turismo, i dati Istat hanno evidenziato come nei primi nove mesi del 2020 siano state registrate quasi 192 milioni di presenze turistiche in meno rispetto allo stesso periodo del 2019 (un ribasso, quindi, del 50,9 percento).

Penalizzati anche bar e ristoranti, con un decremento del 14,4 percento.

Secondo l’Osservatorio Findomestic, inoltre, nel primo semestre del 2020 la propensione al risparmio delle famiglie è salita al 16 percento, dall’8,1 che era stato registrato nello stesso periodo del 2019.

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Buona, invece, la situazione per le vendite di beni alimentari, con una crescita registrata nei mesi estivi pari al 3,1 percento e per le multinazionali del web presenti in Italia che, secondo una stima fatta dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre, hanno incrementato il proprio fatturato del 17 percento, a causa della didattica a distanza e dello smart working.

In sostanza, la pandemia ha provocato una “ricomposizione del paniere dei consumi”, con una maggior attenzione alla spese legate “allo stare in casa”, dalle spese alimentari a quelle per l’abitazione.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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