“Siamo letteralmente figli delle stelle”: concluso il festival “Note dall’Universo” con l’astrofisico Piero Benvenuti

L’astrofisico Piero Benvenuti

Conclusa la prima edizione del festival “Note dall’Universo” a Conegliano, manifestazione che ha coniugato tra loro musica e riflessioni su determinate tematiche.

Un appuntamento conclusosi domenica 8 ottobre al chiostro dell’ex convento di San Francesco, con l’ultima tappa “Musica dell’Universo”, che ha visto ospite l’astrofisico Piero Benvenuti.

L’intento, secondo quanto riferito dall’assessore agli Eventi Claudia Brugioni, è quello di ripetere la manifestazione anche il prossimo anno. Presenti all’appuntamento, oltre al sindaco della città Fabio Chies, anche Valentina Mastroianni, mamma di Cesare Paolo Petriccione del Rotary Club Conegliano, realtà con cui la stessa Mastroianni collabora per il progetto di una “Stanza dell’ascolto”.

Professore emerito di Astrofisica all’Università degli Studi di Padova (ateneo dove si è laureato), Piero Benvenuti ha iniziato il proprio percorso professionale come astronomo, all’Osservatorio di Asiago.

Negli anni è stato responsabile scientifico per l’Agenzia spaziale europea, nonché presidente dell’Istituto nazionale di Astrofisica e membro del Consiglio di amministrazione dell’Asi (Agenzia spaziale italiana).

Ha ricoperto inoltre i ruoli di segretario generale dell’Unione astronomica internazionale (Iau), di presidente dell’Istituto nazionale di Astrofisica e di vice commissario dell’Agenzia spaziale italiana.

Le sue parole sul cosmo e sul rapporto con l’uomo, sono state accompagnate dalle suggestive immagini e giochi di luce proiettati sullo sfondo del chiostro, mentre l’Ensemble del festival, guidato da Gisella Curtolo, eseguiva musiche di Bach, Glass, Beethoven e Ravel.

“Siamo letteralmente figli delle stelle”, le parole usate dall’astrofisico nell’accompagnare il pubblico in questo viaggio nel cosmo, presentato come una sorta di racconto.

Benvenuti ha evidenziato la capacità innata del nostro cervello di riconoscere le armonie che si formano tra le cose, frutto di definiti rapporti aritmetici. Dinamica che riguarda anche la capacità di distinguere le realzioni che intercorrono tra suoni e immagini.

“Il ruolo centrale della relazione, nella musica e oltre”, è il concetto sottolineato dall’astrofisico, il quale si è poi soffermato anche sul “legame fisico che ci lega alle stelle”.

“Le immagini cosmiche ci hanno svelato le caratteristiche dell’universo. L’universo ha una storia – ha affermato – Miliardi di stelle si sono formate, circondate da pianeti gassosi. In passato l’uomo fu messo al centro, ma Galileo Galilei cambiò tale visione. Ci siamo sentiti sempre più insignificanti, di fronte al cosmo”.

“Sentiamoci in intima relazione con il cosmo – ha aggiunto, esprimendo un pensiero al Medio Oriente, teatro degli ultimi fatti – Riconosciamo l’importanza centrale della relazione, che è la radice per capire la bellezza. La bellezza nasce dalle relazioni che riusciamo a costruire, tra noi e con la natura. Oggi, però, è sempre più difficile portare bellezza dove cadono i missili e dove c’è una terra intrisa di sangue”.

(Foto e video: Qdpnews.it riproduzione riservata).
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