Truffe informatiche e telefoniche: tutti i consigli utili per capire come difendersi

Un incontro per capire come difendersi dalle truffe

Le nuove tecnologie hanno sicuramente portato dei benefici con sé ma, allo stesso tempo, hanno anche acuito una serie di problematiche.

Intervista al vicequestore aggiunto Vincenzo Zonno – Video di Arianna Ceschin

Nello specifico, web e smartphone hanno contribuito a un aumento significativo delle tipologie di truffe informatiche e telefoniche in cui si può incorrere: è quanto emerso ieri sera al Collegio Immacolata di Conegliano, dove si è svolta una conferenza sul tema, organizzata dal club Inner Wheel Conegliano-Vittorio Veneto, con il patrocinio del Comune.

Truffe che non risparmiano neppure i colossi aziendali.

A fornire alcuni consigli significativi su come difendersi sono stati Vincenzo Zonno (vicequestore aggiunto e dirigente del commissariato di Polizia di Stato di Conegliano) e Antonio Doimo (responsabile della Polizia postale).

Dopo un’introduzione da parte di Daniela Donati, presidente del club organizzatore, i due relatori hannoillustrato le truffe più frequenti, che si rivelano essere “ben strutturate e con una precisa organizzazione dietro”.

Il vicequestore Zonno ha riferito che, solo a Conegliano, vengono denunciate 5-6 truffe al giorno, specificando che, in caso di problematiche di questo tipo, è possibile rivolgersi sia alla Polizia di Stato, che ai Carabinieri e alla Polizia postale.

Antonio Doimo, invece, ha chiarito che “nella piazza virtuale c’è una maggiore difficoltà di percezione rispetto a quella reale”. “L’importante è segnalare i fatti ai gestori delle piazze virtuali”, ha aggiunto.

Tra i raggiri più frequenti, ci sono le chiamate da parte di finti Carabinieri che segnalano che il conto corrente è in pericolo e, per questo motivo, richiedono le credenziali bancarie con una certa fretta (le Forze dell’Ordine non hanno simili comportamenti).

Oppure ci sono i “fake shop”, negozi virtuali fittizi, che riproducono falsi capi di moda brandizzati: si tratta di un altro sistema per recuperare numeri identificativi di conti correnti e rubare dei soldi.

Senza scordare la truffa del messaggino con scritto “Ciao papà, ho rotto il telefono”, dove si chiede di richiamare un altro numero per farsi mandare dei soldi necessari a una situazione di emergenza: in questi casi le chiamate partono da numeri telefonici virtualizzati e non italiani. 

Lo stesso vale nei casi di telefonate di telemarketing provenienti da città, ad esempio, come Roma o Milano: si tratta sempre di numeri virtuali. Nel momento in cui si ricevono queste telefonate, mai rispondere di “sì” nel momento in cui ci viene chiesto il nostro nome ma, piuttosto, porre la domanda “Chi è che parla?”.

Non bisogna cadere inoltre nelle truffe del cosiddetto trading online, con finti operatori e promoter che telefonano proponendo finanziamenti e investimenti dagli esiti economici considerevoli: questa è una tipologia di truffa che mira al lato psicologico della persona, pensata per lo più da organizzazioni provenienti dall’Europa dell’Est.

Frequente anche il finto sms dell’Inps, che chiede di cliccare a un link, dove vengono richiesti i propri dati “per evitare la revoca dei benefici”: questi dati vengono richiesti dai malviventi, assieme a una propria foto, per aprire dei conti correnti in banche estere.

Zonno e Doimo hanno citato anche i casi dei falsi affitti online per le ferie estive e invernali o le cosiddette truffe amorose.

Il consiglio rimane sempre lo stesso: mai fornire i propri dati personali o i codici di carte di credito, bancomat e conti correnti, in quanto gli operatori e le istituzioni non fanno mai queste domande per telefono. 

“L’informazione è potere: più dati fornite di voi e più diventate vulnerabili – hanno ricordato Zonno e Doimo – Internet è un amico, ma da tenere a distanza“.

(Foto e video: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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