“La sburocratizzazione di tutti gli aspetti legati all’accoglienza dei profughi provenienti dall’Ucraina è una priorità assoluta, inderogabile, dalla quale possiamo far discendere azioni veloci, concrete e capaci di rispondere alle necessità di queste persone”.
Lo ha detto oggi il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, partecipando in videoconferenza a un vertice tra la Conferenza dei presidenti della Regioni e delle Province autonome e il Capo della Protezione Civile nazionale Fabrizio Curcio, in cui è stata affrontata l’emergenza profughi che, sempre più numerosi, stanno giungendo con mezzi propri in Italia.
“I profughi – ha aggiunto Zaia – arrivano pressoché in tutte le regioni italiane e, secondo stime attendibili, ne sono attesi circa 700 mila. Abbiamo perciò deciso di avviare dei Piani Operativi Regionali di Protezione Civile per coordinare al meglio l’accoglienza. Alcune Regioni saranno interessate più di altre soprattutto dai ricongiungimenti famigliari, e tra queste c’è il Veneto, dove risiedono migliaia di immigrati e lavoratori ucraini. Anche per questo chiediamo sburocratizzazione, per tarare al meglio i nostri interventi sul territorio, naturalmente nel rispetto di un necessario coordinamento nazionale”.
“I ricongiungimenti famigliari – ha proseguito Zaia – sono al momento la realtà più diffusa di questa tragedia e quindi servono strumenti agili e veloci per superare i lacci burocratici e rendere il più facile possibile il riunirsi delle famiglie”.
Zaia ha inoltre ribadito, come già detto stamane a Verona nel corso di una manifestazione per la pace indetta dai Giovani Coldiretti, che “è necessario ad esempio rivedere il decreto nazionale flussi per favorire le assunzioni dei profughi che cercano lavoro (in Veneto io stesso ho ricevuto disponibilità da tutto il mondo imprenditoriale, turistico, agricolo); che l’Ema riconosca la validità del vaccino anti Covid Sputnik, utilizzato in Ucraina, per non creare ulteriori difficoltà sul piano della sanità pubblica; che sia attuata in fretta una deroga al super Green pass, che nessuno di questi disperati può ovviamente avere. Peraltro, almeno in Veneto, la sorveglianza sanitaria è già ampiamente organizzata e attuata, come si è visto nel caso delle tre famiglie arrivate ieri a Conegliano”.
(Foto: archivio Qdpnews.it)
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