Un inverno d’altri tempi: il Castello innevato nell’archivio fotografico di Vittorio Celot Celotti

“Non ci sono più le stagioni d’una volta”. Quante volte abbiamo sentito pronunciare questa frase?

Non è solo un detto comune, ma una realtà oggettiva, considerato come un tempo ci fossero inverni più rigidi, con nevicate anche a Natale.

Una prova di tutto ciò è lo scatto, risalente al 1942, realizzato da Vittorio Celot Celotti (1896-1985), coneglianese con la passione per la fotografia, che ha lasciato in eredità un archivio di oltre 2.500 immagini.

La fotografia in questione immortala il Castello di Conegliano, in una fredda giornata invernale e immerso in un paesaggio completamente innevato. Uno scenario che oggigiorno non è più così scontato poter vedere.

Vittorio Celot Celotti scoprì presto la passione per la fotografia: non aveva ancora compiuto 11 anni quando ricevette in regalo la sua prima macchina fotografica.

Si trattava di una Murer 9×12 a cassetta, sicuramente un regalo non di poco conto a quei tempi.

Dopo il diploma raggiunto nel 1915 alla Regia scuola di Viticoltura e di Enologia a Conegliano, venne arruolato nell’Esercito e, di conseguenza, prese parte alla Grande Guerra.

Venne inquadrato nel Battaglione Alpini Exilles e, a ottobre 1918, prese parte alla battaglia sul Grappa.

Nel 1920 si congedò con il grado di tenente e, una volta sposatosi con Irene Venier, con quest’ultima creò una famiglia, grazie all’arrivo dei quattro figli Luigi, Lucia, Alberto e Silvia.

E proprio uno di loro, Alberto, ogni anno realizza un calendario distribuito gratuitamente, come omaggio alla figura del padre e alla sua passione per la fotografia, ma anche per dare testimonianza di quello che fu il volto del nostro territorio.

Una selezione di foto che, in questo calendario 2025, hanno visto immortalati, tra i vari scatti, scenari di convivialitài carri folkloristiciCorte delle Roseil “traffico” in Pontebbana, l’area del Cavallinovia Manin e l’ospedale De Gironcolila Gradinata degli Alpinivia Garibaldipiazzetta Duca d’Aosta con le sue pompe di benzina.

Scenari d’altri tempi, che testimoniano il percorso antropologico e geografico vissuto in tutti questi anni dal contesto urbano circostante.

Una preziosa testimonianza, che racconta ogni volta quanta strada ha fatto il nostro territorio.

(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: per gentile concessione di Alberto Celot Celotti)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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