Se il termine “biennale” fa pensare a eventi che vengono o possono essere organizzati soltanto nella grandi città, bisognerà ricredersi: anche la città di Conegliano avrà infatti la sua personale Biennale, che aprirà i battenti dall’11 al 26 novembre, alla Galleria del Novecento di Palazzo Sarcinelli.
A organizzare questa esperienza è l’associazione INTArt di Conegliano, una realtà nata per sostenere e dare spazio agli artisti.
Artisti coinvolti che toccano il numero di 30 all’anno, a cui viene chiesto di associarsi a INTArt solamente nel momento in cui partecipano a un progetto o a un’attività.
Una realtà fondata da Giovanna Pattaro e Matteo Della Libera, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’associazione stessa, i quali hanno raccontato come è nato tutto il progetto.
“Tutto è nato con la mostra Erotico Contemporaneo del 2021 – hanno raccontato – In quell’occasione, la storica dell’arte Lorena Gava, vedendo il nostro lavoro, è rimasta stupita e ha detto che sembrava l’anno zero di una Biennale d’Arte”.
“Noi abbiamo preso questa battuta come una vera e propria proposta”, hanno ammesso.
La Biennale richiederà un impegno organizzativo ogni due anni, con un’esposizione di rilievo, incentrata, ogni volta, su una tematica ambientale, sociale o su questioni educative.
Un’occasione di espressione creativa ma, allo stesso tempo, di riflessione, assieme agli artisti già associati all’associazione e a dei potenziali nuovi soci, per un dialogo pittorico che possa sempre godere di diversi punti di vista.
Quella alle porte sarà una Biennale dal titolo “In Alto Mare”, ovvero incentrata sul tema ambientale dell’inquinamento dei mari, provocato dalla plastica. Un’iniziativa, quella della Biennale, che andrà in scena dopo il 28 ottobre, data del 12esimo compleanno di INTArt.
“Ogni anno la Biennale avrà un tema importante, che verrà condiviso con gli artisti – hanno raccontato Della Libera e Pattaro – Ognuno potrà portare le proprie proposte. Il tema dell’inquinamento del mare è per noi importante: crediamo sia necessario parlarne”.
“Parlare con l’arte di determinati problemi è per noi una novità e un’esigenza – hanno proseguito – Sono tematiche che sentiamo nostre e su cui bisogna riflettere”.
Tre weekend di Biennale che comprenderanno anche attività per adulti e ragazzi, oltre a interventi di esperti e divulgatori scientifici, per dare lezione alle nuove generazioni sul fronte della sostenibilità ambientale.
“Abbiamo pensato alla Biennale come a qualcosa di utile, che dia un messaggio – hanno aggiunto – Cerchiamo un confronto. Sono 12 anni che tentiamo di portare un po’ di cultura a Conegliano: prima eravamo troppo inesperti, oggi possiamo invece provare a fare qualcosa per la città, con cui sentiamo di avere un legame”.
“Gli artisti hanno voglia di affrontare una tematica sociale e di mettersi in gioco – hanno specificato – Crediamo sia bello che tra di noi si instauri un rapporto sempre più stretto: pensiamo sia necessario condividere, metterci in discussione ed è interessante vedere come artisti di diverse generazioni interpretino un tema. Alla mostra di Erotico Contemporaneo, ad esempio, avevano partecipato un nonno di 87 anni e il nipote di 16”.
“Ci aspettiamo che la Biennale vada bene, come la mostra di Erotico Contemporaneo – hanno concluso – L’obiettivo è quello di crescere, cosa che facciamo a piccoli passi, liberi e con qualcosa in più”.
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