Comuni di confine, il presidente Campagna: basta sfavori con quelli vicini al Trentino Alto Adige

“Adesso sembrano essere tutti improvvisamente interessati ai Fondi di confine: da Bressa a De Menech, passando per il Bard”, queste le parole di Nicola Adriano, segretario nazionale di Assco (Associazione sostegno comune), l’associazione che riunisce i Comuni di confine italiani; parole che vengono dal profondo del cuore di chi si è prodigato negli anni, dal lontano 2005, per tutelare gli interessi e i bisogni di tutti i Comuni ordinari che si trovano accanto a quelli delle regioni a statuto speciale”.

“Non possiamo dimenticare, in qualsiasi azione che verrà intrapresa d’ora in avanti, che i Comuni di confine non sono solo i Comuni veneti confinanti con le province di Trento e Bolzano, che da quest’ultime ricevono 80 milioni l’anno, ma tutti i Comuni che geograficamente confinano con le regioni a statuto speciale d’Italia”, prosegue Adriano.

Nata per volontà dell’ex sindaco del Comune di Bagolino (Bresci) nel 2005, Asscomiconf, oggi Assco, ha portato negli anni all’attenzione delle Istituzioni competenti, tra cui anche l’onorevole Gianclaudio Bressa nel suo ruolo di sottosegretario agli Affari regionali nella scorsa legislatura, quelli che inizialmente sono stati definiti “Fondi Letta – Lanzillotta”, poi “Fondi Odi”, e oggi sono “Fondo Paritetico”.

“Peccato che lo stesso Bressa, che ci ha ricevuto in un paio di occasioni, non si sia prodigato, per qualche motivo a noi sconosciuto, per difendere universalmente i bisogni di servizi dei nostri Comuni che gli abbiamo portato sul tavolo, anche insieme a una delegazione di sindaci venuti di proposito a Roma”.

La rabbia del segretario nazionale di Assco esprime il sentimento di tutti i Comuni rappresentati dall’associazione, che chiedono da anni urgenti provvedimenti al fine di garantire i servizi minimi per i loro cittadini: scuola, sanità e trasporti in primis.

“Auspichiamo che qualsiasi iniziativa venga proposta o deliberata, tenga conto che i Comuni di confine non sono solo alcuni Comuni veneti, e soprattutto che avvenga una equa ripartizione della spesa corrente. Basta sperequazioni. Basta ragionamenti a comparti stagni. Basta scelte di interesse zonale”, questa la dichiarazione del presidente di Assco Roberto Campagna (nella foto), vice sindaco di Cordignano, Comune interessato dalla questione

“Nella valutazione di qualsiasi provvedimento, ritengo sia doveroso che la nostra Associazione venga coinvolta per due motivi: sia perché genitrice del fondo, sia per garantire che venga riservato a tutti i Comuni interessati lo stesso trattamento”, conclude Roberto Campagna.

(Fonte: Assco).
(Foto: Qdpnews.it ® riproduzione riservata).
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