Da ormai quarant’anni il gruppo archeologico di Cordignano ricerca e valorizza gli aspetti storici, culturali, naturalistici del territorio ponendo tasselli che, grazie alle energie e alla passione profuse dai membri di questa realtà, nel tempo hanno contribuito a fare e a far riscoprire la storia.
Il gruppo archeologico si è speso a tutto tondo all’interno del territorio, dalla collina, dove è stata ritrovata la Stipe Votiva di Villa di Villa e sono stati effettuati studi approfonditi sul culto dei Veneti Antichi, fino alla pianura del Campardo, a cui il presidente onorario Sante Gai ha dedicato la pubblicazione “La Veneja, centuriazione romana e villa rustica nel Campardo di Cordignano” che attraversa il periodo che va dal I secolo avanti Cristo al V secolo dopo Cristo.
Vanno ricordati inoltre le importanti collaborazioni e scoperte portate avanti in merito alle fondazioni dell’antica chiesa su cui è stata edificata l’attuale parrocchiale del capoluogo, il coinvolgimento nello scavo del sito preistorico del Palughetto, le misurazioni archeoastronomiche con il compianto professor Giuliano Romano sulla cima del Colle Castelir, l’individuazione del percorso dell’Antica Via del Patriarca, il progetto di valorizzazione ambientale della flora spontanea delle nostre colline.
A tutto ciò si affianca anche l’opera culturale e informativa attuata attraverso l’organizzazione di convegni e serate e la pubblicazione di diversi libri. Oggi il gruppo è guidato dalla presidente Patrizia Piccoli e dalla vicepresidente Barbara Buttignol.
Nei prossimi mesi verranno organizzati gli appuntamenti volti a festeggiare l’importante ricorrenza del quarantesimo di fondazione. Tra questi si terrà, in autunno, l’allestimento di una mostra, mentre a dicembre avranno luogo le celebrazioni ufficiali.
(Fonte: Loris Robassa © Qdpnews.it).
(Foto: gruppo archeologico Cordignano Alto Livenza).
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