Cordignano, crepe nel muro di contenimento del Meschio. Polese: “Ancora una piena e siamo sott’acqua”

Paura per una nuova “montana” del Meschio a Cordignano, dove in via Tintori nel giorni scorsi sono state riscontrate delle crepe preoccupanti sul muro di contenimento del letto del fiume in un punto dove l’argine non c’è proprio e dove era previsto di installare anche una centralina idroelettrica.

Eventualità quest’ultima scongiurata dal comitato delle famiglie della contrada e dall’intervento dell’amministrazione comunale.

Le crepe sono state riscontrate qualche giorno dopo il terribile nubifragio dell’altra settimana, che ha provocato danni per centinaia di migliaia di euro in centro e nella zona di Pinè (qui l’articolo).

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“Ma questo – dice Bruno Polese, ex amministratore, che vive in via dei Tintori – è ancora peggio: il muro non reggerebbe un’altra piena, ci sono due crepe, e significa che se cede tutto il paese andrà sotto acqua. Questa è una certezza, una grave certezza“.

Certo magari non sono previste stranezze meteo o altre piene: “Quel muro è stato eretto oltre 80 anni fa nel 1936, quando fu deviato il corso del fiume (che passava davanti al municipio), ma sono 12 anni almeno che non puliscono il letto e anche questo ha una sua valenza negativa – spiega Polese – . Finora il muro dietro alcune abitazioni ha tenuto, ma ci sono alberi a terra nel fiume, che rallentano l’acqua e si si alza. Una stranezza e staremo ancora a contare danni. Bisogna che intervenga qualcuno, dal Genio alla Provincia o la Regione”.

“Non capisco come non si possa automatizzare l’apertura dal Meschio per il bacino di laminazione di Colle: l’ultima volta sono arrivati alle 7 del mattino ad aprire a mano, quando ormai il paese era sotto acqua. – conclude – Qui tutti chiacchierano e nessuno fa nulla”.

(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
(Foto: Bruno Polese).
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