Gli investigatori dell’Axa avevano scoperto che S.G. 54 anni di Cordignano, dopo un infortunio sul lavoro avvenuto nel 2008 a Ponte nelle Alpi non avrebbe riportato una invalidità dichiarata del 52 per cento, ma molto, molto meno, senza conseguenze irreversibili. E lo denunciarono. Ora dopo la Corte d’Appello, anche la Cassazione ha respinto il ricorso dell’uomo che dovrà restituire oltre 110 mila euro, la somma incassata dall’Inail.
S.G. dipendente di una ditta di Conegliano finì nel 2008 con un piede sotto le ruote di un muletto mentre operava in una azienda di Ponte nelle Alpi. In base alle cartelle cliniche l’Inail riconobbe un’invalidità del 52 per cento che fruttava una rendita di oltre 376 mila euro oltre all’importo di 33 mila euro di indennità temporanea per la prolungata assenza dal lavoro.
In sostanza l’invalidità del 52 per cento non gli avrebbe consentito di muoversi senza ausili ma S.G. fu scoperto dopo qualche tempo dagli investigatori della compagnia assicurativa che lo fotografarono mentre camminava in modo sciolto e caricava tranquillamente valigie nella stazione ferroviaria.
Da qui la denuncia e la perizia del tribunale di Treviso che fissò l’invalidità al 6 per cento, con la prima condanna per truffa che ora è diventata definitiva.
(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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