Strage di Godega, giovedì sera allo stadio di Cordignano una veglia di preghiera per le quattro vittime

Una veglia funebre per ricordare Daniele De Re, Marco Da Re, Xiuliano Kellici e Daniele Ortolan, i quattro ragazzi di neppure 20 anni deceduti nella notte tra sabato e domenica in un tragico incidente stradale avvenuto in via Cordignano a Godega di Sant’Urbano.

Per ricordare i quattro amici, i Comuni di Cordignano, Godega di Sant’Urbano, Orsago e Caneva e le parrocchie di Cordignano, Ponte della Muda, Orsago e Stevenà, assieme alle famiglie delle vittime, hanno deciso di organizzare una veglia di commemorazione e preghiera nel campo sportivo di Cordignano in via De Coubertin con inizio alle 20.30 di giovedì 18 agosto. Alla veglia è prevista la partecipazione del vescovo di Vittorio Veneto monsignor Corrado Pizziolo. Nella giornata di giovedì, inoltre, nel Comune di Cordignano sarà proclamato il lutto cittadino.

Per quanto riguarda le esequie, al momento è stata resa nota solamente la data dell’ultimo saluto a Xiuliano Kellici. Per il 19enne originario di Kavajë, in Albania, che frequentava l’Ipsia di Vittorio Veneto, dove a settembre avrebbe iniziato il quinto anno, la famiglia ha deciso di organizzare una veglia nella propria abitazione, al termine della quale la salma verrà tumulata in cimitero.

Sul fronte delle indagini, non è ancora stata chiarita la velocità esatta con la quale la Polo nera con a bordo i quattro ragazzi è uscita di strada prima dello schianto mortale contro l’albero a lato di via Cordignano. Nel tremendo impatto avvenuto poco dopo le 2 di domenica scorsa, tutte le persone a bordo del mezzo sono decedute.

Non pare esserci nessun dubbio riguardo al fatto che il limite, che in quel tratto di via Cordignano è di 50km/h, sia stato superato dalla macchina. Questo sembra essere confermato anche dalla posizione del veicolo e dalla deformazione dell’abitacolo. Non si sa ancora l’esatta causa della fuoriuscita della Polo, quello che è certo che l’alta velocità ha contribuito alla tragedia. Gli inquirenti infatti non escludono che la sbandata precedente allo schianto sia stata causata da un colpo di sonno, un malore o un guasto meccanico.

Con moltissima probabilità la causa dei decessi è riconducibile all’eccesso di velocità“. È lo stesso Prefetto di Treviso Angelo Sidoti ad affermarlo, aggiungendo poi che quella curva non risulta essere pericolosa “altrimenti sarebbe stata segnalata come tale”.

Dai rilievi della Polizia Stradale pare inoltre che non siano presenti segni di frenata sull’asfalto di via Cordignano, ma solamente un tentativo di correzione della traiettoria. Il rumore che alcuni residenti avevano sentito prima dello schianto e che avevano attribuito a un tentativo di ridurre la velocità non sarebbe stato altro che un disperato sforzo di far ritornare il mezzo in carreggiata.

Alla guida della Polo c’era Daniele Ortolan, mentre il veicolo era di proprietà della mamma di Xiuliano Kellici, che era seduto sul posto del passeggero. Questo può far propendere gli investigatori verso l’ipotesi che i giovani, dopo aver partecipato a una festa e avendo deciso di andare a mangiare un panino, avessero scelto il guidatore idoneo. Saranno solamente gli esiti degli esami del sangue che la Procura ha disposto già poche ore dopo lo schianto a escludere ogni dubbio sull’assunzione o meno da parte del conducente di alcool o droghe.

Tutti e quattro i giovani indossavano le cinture di sicurezza, nonostante questo a causa della deformazione dell’abitacolo dovuta al tremendo impatto che ha reso inutili i dispositivi di sicurezza, il corpo di Marco Da Re, che era seduto nel sedile posteriore, è stato catapultato fuori dal mezzo.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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