Piccolo viaggio nella toponomastica della Marca trevigiana: le tre ipotesi sull’origine di Cornuda

Il nostro viaggio alla ricerca dei toponimi ci conduce oggi a Cornuda, comune di oltre seimila abitanti distribuito fra le propaggini orientali delle colline asolane e la piana della destra Piave.

Abitata sin da epoca preistorica, importante insediamento paleoveneto, Cornuda fiorisce grazie alla spiccata vocazione agricola e alle opportunità offerte dall’antica via Piovega che, in epoca romana, collega il Piave al Brenta. Luogo prescelto per sfuggire alle orde barbariche, in alcuni documenti dell’Alto Medioevo la comunità è denominata “Cornuta”.

L’origine di un nome così singolare va forse ricercata nella pratica della centuriazione, utilizzata dagli etruschi e dagli antichi romani per suddividere razionalmente aree urbane, agrarie e regioni bonificate.

Si ricorreva alla centuriazione per ricavare da ampi spazi di ager publicus (agro pubblico) parcelle da privatizzare e assegnare a coloni e veterani di guerra. Individuato il cosiddetto umbilicus agri, l’agrimensore tracciava due assi perpendicolari fra loro: il decumano (est-ovest) e il cardo (nord-sud) adeguandosi alla morfologia e all’idrografia del terreno. Il risultato era un reticolo ortogonale di appezzamenti ai quali si alternavano vie di terra e vie d’acqua per un efficace sfruttamento del suolo.

Ritornando al toponimo, una prima ipotesi è che Cornuda debba il proprio nome al termine latino cornua (corna) poiché ubicata alle due estremità dell’agro centuriato che si sviluppava in direzione di Asolo.

Un’altra supposizione, sempre legata alle appendici ossee degli animali, fa riferimento a due rilievi collinari che, proprio come due corna, delimitavano lo spazio abitato. Lo stemma comunale reca ancora oggi, al centro e ben evidenti, due colli di colore verde.

Una terza spiegazione rimanda alla presenza di un importante incrocio fra la via Piovega e la strada per il feltrino: Cornuda potrebbe essere il risultato di una modificazione, avvenuta nel tempo, di un vocabolo utilizzato per indicare un crocevia, un bivio o una strada tagliata, oppure il mutamento del termine cornuta intesa come curva stradale.

La cosa certa è che campagne ubertose e vie di comunicazione rilevanti da secoli fanno da sfondo alla storia della comunità cornudese nella quale lunghi periodi di prosperità sono bruscamente interrotti da drammatici avvenimenti bellici. A testimoniarlo edifici religiosi, monumenti ai Caduti e affascinanti ville venete che rendono indimenticabile una visita a Cornuda.

(Autore: Marcello Marzani).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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