Bosco del Fagarè scrigno di biodiversità unico in Veneto: presentato il piano di riassetto forestale

Venerdì la sala consiliare di Cornuda ha ospitato la presentazione del piano di riassetto forestale dell’ex Consorzio Boschivo tra i Comuni di Cornuda e Crocetta del Montello
Il bosco del Fagarè è uno scrigno di biodiversità

Venerdì 24 febbraio la sala consiliare di Cornuda ha ospitato la presentazione del piano di riassetto forestale dell’ex Consorzio Boschivo tra i Comuni di Cornuda e Crocetta del Montello (Bosco del Fagarè).

Presenti all’incontro, seguito da un pubblico molto numeroso, i sindaci di Cornuda, Claudio Sartor, e di Crocetta del Montello, Marianella Tormena, oltre al dottore forestale Roberto Rasera.

Perché è un luogo che va tutelato?

“Abbiamo ricevuto importanti informazioni – commentano dall’amministrazione comunale di Cornuda -: il nostro Bosco del Fagarè è uno scrigno di biodiversità unico in Veneto, ricco di specie che meritano cura ed attenzione. Il piano si focalizza sulla tipologia di interventi da attuare per garantirne la stabilità ecologica, la resilienza, la variabilità e un uso antropologico compatibile”.

“Tanti gli spunti e i temi di lavoro che intendiamo coltivare anche attraverso il reperimento di fondi e finanziamenti – concludono – È necessario uno sforzo concreto e collettivo al di là delle battaglie ideologiche, perché chi conosce meglio il Fagarè è chi lo vive e lo frequenta da anni. Come amministrazione siamo pronti a giocare la partita per salvaguardare uno degli elementi che definisce l’identità del nostro paese”.

La riqualificazione ambientale e forestale del Bosco del Fagarè

L’anno scorso amministrazione comunale cornudese ha partecipato al bando europeo “Life” per la riqualificazione ambientale e forestale e ha lavorato alla predisposizione di un “Piano di riassetto e taglio” con la collaborazione della Regione Veneto.

Il Comune si è impegnato per la salvaguardia di alcune specie anfibie presenti all’interno dell’area naturale, favorendo le migrazioni di questi animali con la collaborazione dell’associazione Sos Anfibi.

Un altro aspetto da non trascurare è legato al ripristino dell’assetto idrogeologico del bosco e all’insediamento delle specie arboree autoctone.

L’assessore di reparto Erica Condio aveva sottolineato che, rispetto al “Piano di riassetto e taglio”, l’amministrazione comunale aveva avviato uno studio con la Regione Veneto per capire quali piante tagliare ripristinando in qualche modo il “sistema delle prese”.

(Foto: Facebook).
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