Farra di Soligo, connazionali ospitano i primi profughi ucraini arrivati in paese. Il sindaco: “Li ho incontrati e sono tutti molto spaventati, stanchi e confusi”

Anche il Comune di Farra di Soligo ospiterà alcuni profughi (nella foto una parte di quelli arrivati ieri a Conegliano) provenienti dall’Ucraina in guerra: un primo gruppo di 13 persone, composto da donne e bambini, è arrivato proprio oggi in un paese dove, fin dall’inizio del conflitto, alcune persone si erano rese disponibili per aiutare le famiglie in difficoltà.

“Oggi anche nel nostro Comune sono arrivati alcuni ucraini – commenta il sindaco Mattia Perencin -, in particolare donne e bambini, il più piccolo di soli pochi mesi con gli occhi azzurrissimi, in totale 13 persone. Sono tutti ospitati da loro connazionali che vivono e lavorano qui, e comunque in abitazioni private a Soligo, Farra e Col San Martino. Li ho incontrati nel pomeriggio e sono tutti molto spaventati, stanchi e confusi, anche perché hanno lasciato in patria mariti, padri, amici e tutte le loro cose. Hanno affrontato un lungo viaggio verso l’Italia, chi a piedi fino al confine con la Polonia e poi recuperati da parenti, chi con mezzi propri”.

Il primo cittadino di Farra di Soligo ha sottolineato che quasi tutti i profughi arrivano dalla città di Leopoli e hanno già espletato la procedura sanitaria prevista e la documentazione di ospitalità.

“Ringrazio per la grande generosità e solidarietà di molti nostri cittadini che si sono fatti avanti per aiutare – conclude Perencin -, in questo momento queste persone non hanno bisogno di niente perché la macchina della solidarietà si sta muovendo e già è stato fornito loro ciò che serve. Sarà mia cura farvelo sapere se mancasse loro qualcosa”.

Il sindaco ha pubblicato nei suoi canali social alcuni numeri di telefono utili, come quello della Caritas di Vittorio Veneto (0438-550702), per tutte le persone interessate a fare delle donazioni di medicinali, detersivi, prodotti per l’igiene personale, pannolini, assorbenti, sacchi a pelo, coperte e viveri di pronto consumo che andranno alle persone ospitate nelle case di privati.

In questi giorni, in tanti si sono mobilitati per cercare di aiutare queste persone ma il rischio, come hanno evidenziato molti amministratori comunali, è quello di raccogliere beni non necessari e di creare confusione sottraendo energie indispensabili per gestire questa nuova emergenza. Per questo è importante coordinare ogni iniziativa per un’azione efficace e performante.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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