Sei anni di reclusione per rapina aggravata. Questa la sentenza di condanna per Jacek Wyluper, indicato come la mente della rapina subita la notte tra il 28 febbraio e il 1 marzo 2018 a Farra di Soligo, da Dorota Turek.
Il processo con rito abbreviato si è celebrato davanti al gup Umberto Donà e per il 43enne polacco è arrivata una condanna pesantissima. Era il terzo uomo del colpo, fuggito in Polonia subito dopo la rapina, e presunto complice di Mateusz Zbigniew Chudoba e del fratellastro Marek Jan Switacz.
Il primo, difeso dall’avvocato Alessandra Nava dopo aver inizialmente confessato, ha ritrattato tutto depositando agli atti una registrazione per dimostrare: “Che sono stato indotto a confessare e che quelle mie dichiarazioni non erano spontanee”.
L’uomo ha scelto di affrontare il processo che inizierà a gennaio. Mentre Switacz ha scelto la via del patteggiamento. Dorota, la vittima era la moglie di un cugino dei due fratelli e loro sapevano bene che molto spesso rimaneva da sola, nella sua casa isolata e immersa nei vigneti di Col San Martino, perché il marito camionista era fuori per lavoro.
E con Wyluper avrebbero ideato il colpo. L’avevano aggredita nel cuore della notte, legata con fascette da elettricista e colpita con un taser, per farsi consegnare il contante, convinti che in casa ce ne fosse molto.
La donna seppure terrorizzata e ferita, era riuscita a far partire una chiamata da un vecchio telefono cellulare che teneva nel comodino, e aveva così allertato il figlio che aveva sentito le urla ed era corso in suo aiuto mettendo in fuga i malviventi.
Quella notte stessa Wyluper era rientrato in Polonia mentre i due fratelli erano tornati nella loro casa di Sernaglia. Pochi mesi dopo, sono finiti in manette.
(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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