“Mejo brusar un paes che perder ‘na tradizhion“: proverbio rispettato anche ieri sera, 5 gennaio, in occasione della serata dei Panevin o delle buberate/fogherate. E’ stata sicuramente un’edizione molto ridotta e poco folkloristica, complici le restrizioni imposte dai sindaci su richiesta delle autorità sanitarie e la pioggia che non ha semplificato le cose.
Nonostante tutto il Quartier del Piave non si è arreso e ha mantenuto in vita l’importanza di una tradizione popolare molto sentita.
Una tradizione che ieri sera ha avuto un esito che fa ben sperare: le fuische (faville) dei piccoli falò allestiti alle 20 dalle associazioni locali erano diretti verso sera e quindi, come dice il detto veneto, “poenta pien caliera”.
Una tradizione che un tempo manifestava un intenso contenuto sacrale e simbolico. Bambini e adulti, infatti, preparavano cataste di rovi, canne di granoturco, sterpaglie, tralci di vite, ginepro, stoppie, frasche, fascine, fogliame inutilizzato, trucioli, che accendevano verso sera, allo scoccare dei rintocchi dell’Ave Maria, alla presenza di tutta la gente della contrada o della borgata.
La tradizione ieri è avvenuta in diretta soltanto in alcuni Comuni del Quartier del Piave: presenti amministrazioni comunali, parroci ed almeno un rappresentante per ogni associazione. Falò simbolici sono stati accesi a Col San Martino, Combai, Farra di Soligo, Moriago della Battaglia (insieme a Mosnigo), Refrontolo e Vidor.
San Pietro di Feletto, invece, ha registrato un video il 3 gennaio (qui l’articolo), diffuso ieri alle 20 come tutte le celebrazioni in diretta unite a filo rosso al Consorzio delle Pro loco del Quartier del Piave.
Partecipazione particolarmente sentita a Moriago della Battaglia, dove la locale Pro Loco insieme a Pro Loco Mosnigo e agli Amici di Guido hanno preso parte all’evento con sindaco, parroco e rappresentanti di Avis Moriago-Mosnigo, Associazione Cis Mosnigo, Artiglieri Moriago-Mosnigo, Corpo Bandistico di Moriago della Battaglia, Gruppo Alpini Mosnigo e Gruppo Alpini di Moriago della Battaglia.
Clima di festa anche a Col San Martino dove Pro Loco, Amici di Canal Nuovo, Comitato Borgo Giussin, Amici di San Vigilio e Comitato Cavre si sono ritrovati per accendere il piccolo falò nella sede della Pro loco presieduta da Luciano Stival.
(Foto: Facebook).
#Qdpnews.it