Gli alpini di Farra di Soligo ad Auschwitz e Birkenau: ricordare per non commettere gli stessi errori

Ricordare il passato per raccontarlo ai giovani in modo costruttivo: è questa la spina dorsale del viaggio nella memoria che il gruppo alpini di Farra di Soligo ha organizzato ad Auschwitz e Birkenau lo scorso finesettimana.

Un ritorno al passato a conclusione del centenario della Grande Guerra, per ricordare un’altra tragica guerra in cui era ripiombata l’Europa vent’anni dopo. Una guerra conseguenza di regimi dittatoriali che hanno portato alle camere a gas, ai gulag, alla guerra civile italiana.

Con questa idea alpini ed amici hanno voluto visitare i lager nazisti di Auschwitz e Birkenau in Polonia. Il viaggio si è completato con le visite al santuario della Madonna Nera a Czestochowa, alla casa natale di Papa Giovanni Paolo II a Wadowice ed a Cracovia.

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Auschwitz I e Auschwitz II (Birkenau), a tre chilometri l’uno dall’altro, con i loro 20 e 175 ettari erano i più grandi campi di stermino del Terzo Reich, capaci di contenere uno 16 mila e l’altro 90 mila prigionieri e dove, in quasi cinque anni di guerra, trovarono la morte oltre un milione di persone.

Percorrere oggi, a distanza di 75 anni, questi luoghi fa pensare come tutto questo sia potuto accadere – raccontano gli alpini di Farra di Soligo – Passare da una baracca all’altra, sapere che sotto quella terra c’è stato il sangue ed il dolore di bambini, mamme, padri strappati l’uno dall’altro, privati della dignità ed uccisi nei modi più cinici, fa rabbrividire”.

Tutti i paesi della nostra zona hanno avuto dei deportati nei lager, anche il nostro Comune ha le sue storie – concludono le penne nere farresi – I protagonisti, o meglio le vittime, ormai non ci sono più ma ci sono i loro figli ed i loro nipoti, ci sono le loro storie scritte che non vanno solo lette ma raccontate da chi le ha raccolte, poiché questo è il miglior sigillo di garanzia e di verità. Il presente ci richiede uno sforzo in più per rendere omaggio a quei milioni di morti che oggi il movimento cosiddetto negazionista vorrebbe cancellare o peggio riscrivere in modo diverso”.

(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
(Foto: Alpini di Farra di Soligo).
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