Il “Tiraporchi” per sconfiggere “il peggior difetto dei veneti”. Nel nuovo video di “Canal – il canal” don Brunone non fa l’occhiolino all’ipocrisia

“Tirare porchi” o bestemmiare, lo si sa, sono un’abitudine della quale i veneti, trevigiani compresi, non vanno molto fieri. Ma come si può contrastare questa prassi che fa da contraltare con l’autentica religiosità di tante persone che vivono in questa terra?

Ci ha pensato “Canal – il canal”, che ha inventato uno strumento per sconfiggere definitivamente quello che ha definito “il peggior difetto del popolo veneto”.

Nel nuovo video pubblicato nella giornata di ieri nei suoi social, che ha avuto un gran successo con circa 300 mila visualizzazioni su TikTok e 100 mila su Instagram a distanza di qualche ora, “Canal – il canal” spiega perfettamente come si può contrastare questo tipo di offesa.

“Da quando l’ho comprato sto meglio – afferma nel video -, ogni volta che vengo messo a dura prova, io uso lui (una fionda che lancia dei piccoli ‘porchi’, dei maialini di gomma). Non esco più di casa senza: magari mi dimentico altre cose importanti (come la mascherina), ma il mio ‘Tiraporchi’ è sempre con me. Adesso, se mi succede qualcosa di brutto anche in pubblico, non mi devo più vergognare di tirare qualche porco. Io non ho più paura di dire una cosa, una parola fuori posto”.

Per la sorpresa di tutti, dopo aver detto che grazie a questo strumento ora può frequentare senza problemi qualsiasi tipo di persona, “Canal – il canal” incontra nella parte finale del video don Brunone De Toffol, parroco di Farra di Soligo e Soligo.

Nel divertente sketch che li riguarda, i due stanno parlando in un bar quando, a un certo punto, una cameriera rovescia uno spritz addosso a “Canal – il canal”, che riesce a trattenersi dall’imprecare perché sa di poter usare il suo “Tiraporchi”.

Non è la prima volta che don Brunone dimostra di essere una persona autoironica e al passo con i tempi: in molti ricorderanno i video dove ballava i bans con gli animatori del Cer Soligo, scatenando poi una sfida a colpi di bacino con il sindaco Mattia Perencin.

“Don Brunone è un grande – commenta Nicola Canal, in arte ‘Canal – il canal’ – Io sono sempre convinto dei contenuti che scelgo ma, quando coinvolgo qualcuno, ho una doppia responsabilità e in questo caso avevo paura che qualcuno potesse reagire male o attaccarlo. Invece i commenti sono stati positivi fin da subito. Per me don Brunone rappresenta l’anello di congiunzione tra la Chiesa e la società”.

“Rispetto alle bestemmie – continua -, invece, sappiamo che sono una cosa brutta e un grave peccato per un cristiano. Se scappano in tv, si viene espulsi dalle trasmissioni televisive. Le bestemmie sono un vero tabù ma nella nostra società, soprattutto in Veneto, c’è un grande abuso. Don Brunone, prestandosi per questa cosa, non ha fatto l’occhiolino all’ipocrisia, che è l’aspetto che più allontana la gente dalla Chiesa”.

“La bestemmia esiste nella nostra società e nell’Alta Marca Trevigiana e lui ha dimostrato di non fare finta che non ci sia – conclude – Persone come don Brunone sono una speranza affinché la gente non si allontani dalla Chiesa. Lo ringrazio di cuore per aver accettato di comparire in questo video”.

Il video si conclude con “Canal – il canal” che assiste ad una partita di tresette in un locale della zona, dove gli anziani giocatori, purtroppo, discutono tirando i classici “porchi” che tanto fanno male al Veneto.

“Canal – il canal” ce le mette tutta a convincere uno di loro a provare il suo nuovo strumento, ma l’anziano giocatore non si dimostra minimamente intenzionato a cambiare le sue abitudini.

(Foto: “Canal – il canal”).
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