Ladri scatenati dalla sponda destra a quella sinistra del Piave: poco importa se si tratti di un monolocale o di una villetta a schiera, se i proprietari siano in casa oppure no, se siano le cinque di pomeriggio o le due di notte.
Dopo il tramonto (ma spesso anche di giorno), alcune famiglie vivono timorose “alla finestra”, alzandosi dal tavolo, dal divano, dal letto per controllare fuori per ogni rumore sospetto, chiedendosi quando verranno visitati.
È questo lo stato d’animo che provano a descriverci due famiglie che ieri venerdì sera a Farra di Soligo, e l’altro ieri giovedì pomeriggio ad Asolo si sono trovate l’appartamento a soqquadro.
Ancora una volta non si tratta di case isolate e sontuose, con auto di lusso parcheggiate nei vialetti, ma di appartamenti di scarse metrature, al primo piano di villaggetti di nuova costruzione.
Ieri sera, venerdì 10, a Farra di Soligo, una giovane famigliola è uscita dal proprio appartamento al primo piano di una palazzina in via Monchera (tra l’altro, per la prima volta dopo tanto tempo) per recarsi a cenare fuori.
Tornando a casa e inserendo la chiave nella serratura dell’ingresso principale, la coppia si è accorta che la porta era stata bloccata con il chiavistello, dall’interno, e che la luce era accesa. Sforzando il chiavistello, la coppia ha constatato che la cucina e le camere erano state messe a soqquadro: qualcuno aveva cercato di fretta negli armadi e nei cassetti, ignorando alcuni elettrodomestici e dispositivi elettronici che si trovavano in bella vista.
I residenti ci spiegano come i ladri siano entrati dal retro dell’edificio, arrampicandosi sulla grondaia: di come abbiano fatto il giro da un campo limitrofo, scavalcato una siepe arrivando nel giardino dell’appartamento al piano terra, e di come siano saliti con facilità dalla grondaia, dove si vedono ancora le impronte delle loro scarpe.
Raggiunto il terrazzo, i due avrebbero tentato di scassinare la portafinestra con il classico trapano a mano, silenzioso ed efficace, poi facendo forza con un piede di porco, ma alla fine hanno probabilmente desistito, optando per rompere il vetro (in foto) e girare la maniglia.
“Non ci hanno rubato nulla che fosse particolarmente di valore. Mi chiedo cosa pensassero di trovare nell’appartamento in affitto di una giovane coppia con una bambina” ci dicono, mentre ancora stanno raccogliendo oggetti e cocci di vetro in camera da letto.
“La cosa che ci angoscia di più è il fatto che possano averci osservati prima di colpire. È brutto pensare che siano entrati qui dentro, che abbiano toccato le nostre cose, fortunatamente senza farci troppi dispetti. E poi c’è la paura che possa succedere di nuovo, magari quando in casa c’è nostra figlia”.
Anche ad Asolo, in via Jacopo Da Ponte, l’altro ieri tra le 17 e le 18 sono state colpite almeno un paio di abitazioni: visitiamo una villa a schiera di testa e un appartamento con caratteristiche simili a quello sopra descritto. “Io ero di sopra a guardare la televisione e non ho sentito niente” ci spiega la residente dell’appartamento che, al momento del furto, si trovava in casa.
“Credo di aver visto la loro automobile nel parcheggio del condominio. Mi è sembrato strano che qualcuno nei dintorni avesse ospiti a quell’ora, ma non ci ho fatto troppo caso” aggiunge la signora. Altri affermano di aver notato una coppia allontanarsi a piedi per la via, tenendo il volto basso, forse per non farsi riconoscere.
In questo caso, avvicinandosi da un boschetto lì vicino, i malviventi hanno prima di tutto visitato i due garage, trovando all’interno alcune biciclette di marca (e scartando invece le biciclette assemblate) appartenenti al figlio della signora in questione.
Non contenti, gli ignoti hanno scavalcato il recinto di un giardino al piano terra, si sono arrampicati su una delle finestre e hanno raggiunto l’appartamento, aprendo la portafinestra con un trapano.
Anche in questo caso, a parte le biciclette nei garage, non hanno trovato nulla che fosse di valore. In uno degli altri colpi di cui parlano i residenti della via, non lontana dal centro Casella d’Asolo, i ladri avrebbero collezionato una refurtiva “incoraggiante”.
Continuano in silenzio, ma senza sosta, le azioni di prevenzione e di controllo, le indagini e le ricerche dell‘Arma dei Carabinieri, che intervengono ogni giorno in tutti i distretti, portando a compimento anche diversi arresti anche grazie alle segnalazioni dei cittadini.
In tutta la Marca si continuano a raccogliere denunce, segnalazioni e informazioni su queste “ombre” ma il problema persiste da decenni. Quanti sono? da dove vengono? e, soprattutto, com’è possibile fermarli prima che qualcuno si faccia male?
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