Creare o, ancora meglio, coltivare nuove “Vite Illustri” è forse il messaggio più bello tra quelli emersi in occasione del concerto della Piccola Orchestra Veneta, diretta dal maestro Giancarlo Nadai, che si è tenuto ieri nella chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo a Soligo.
Un evento che ha celebrato un solighese illustre, il pittore Antonio Bellucci (1654-1726), artista nato a Venezia, morto a Soligo e sepolto proprio nella chiesa dove, a distanza di secoli, i suoi concittadini lo hanno voluto omaggiare.
L’evento musicale, presentato dalla speaker radiofonica Elisa Nadai, è stato arricchito dalle esecuzioni di Andrea Bet al violino, Francesca Cescon al flauto e Sabrina Comin al cembalo.
A credere fin dall’inizio in questo concerto sono stati la parrocchia di Soligo, la rete “Vite Illustri Pieve di Soligo” (Vip), l’associazione musicale “Toti Dal Monte” e la Piccola Orchestra Veneta, con il contributo di Home Cucine di Cison di Valmarino, La Piave Editore e la tipografia Marpress di Ponte di Piave.
Gli alpini di Soligo, invece, si sono occupati della sicurezza e del controllo delle misure per il contrasto alla diffusione del Coronavirus.
Durante la serata sono intervenuti don Brunone De Toffol, parroco di Soligo, Agostino Mirsayev, amministratore unico di Home Cucine, Marco Zabotti, coordinatore della rete “Vite Illustri Pieve di Soligo”, e Domenico Citron, già presidente della Provincia di Treviso ed ex sindaco di Farra di Soligo.
Grazie a questa nuova iniziativa culturale di “Vip-L’Umanesimo in terra Unesco”, realtà coordinata dal dottor Marco Zabotti, è stata valorizzata la proposta del maestro Giancarlo Nadai che ha portato all’approfondimento e alla riscoperta del grande pittore Antonio Bellucci che, tra ‘600 e ‘700, ha occupato un ruolo di primo piano nella storia dell’arte di Venezia ma anche all’estero, soprattutto in Austria, Germania e Inghilterra.
Questo lavoro ha portato a intensificare le ricerche sui luoghi esatti di nascita e di morte dello stesso Bellucci, che è sempre stato associato alla vicina realtà del Comune di Pieve di Soligo.
Già nell’anteprima del concerto, durante la serata del 31 agosto 2020 al centro parrocchiale di Soligo, don Brunone aveva letto il documento, conservato nell’archivio della parrocchia di Soligo, che attesta la morte di Antonio Bellucci il 29 agosto 1726 proprio a Soligo e la sepoltura dello stesso artista nella chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, testimoniata anche dalla presenza sul luogo di un antico busto intitolato alla memoria del pittore.
In un altro documento, letto nella stessa occasione dal maestro Giancarlo Nadai, è emerso che Bellucci sarebbe nato a Venezia da madre solighese: questo aspetto comproverebbe i forti legami del pittore con il paese di Soligo.
Il concerto di ieri ha incontrato il gradimento del pubblico presente, entusiasta per l’ottima performance dei musicisti della Piccola Orchestra Veneta, giovani talenti che possono crescere grazie al sostegno delle istituzioni e del mondo imprenditoriale del territorio che, anche grazie ad eventi come quello per celebrare il pittore Antonio Bellucci, hanno la possibilità di tracciare la strada per nuove “Vite Illustri”.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata – Flavio Gregori).
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