In questa vita frenetica non c’è mai tempo per conoscere persone che hanno lasciato un segno nella storia locale, donne e uomini che hanno tanto da insegnare e che è un privilegio ascoltare.
Una di queste belle storie proviene da via Credazzo, il borgo di Farra di Soligo che si adagia sul colle che ospita le famose due torri medievali. È la storia di Erina Bubola, 97enne nata nel 1925 che al primo impatto si mostra come un’arzillissima signora molto elegante.
Erina, dopo essersi guadagnata la dote con un anno e mezzo di lavoro in Svizzera per sposare l’adorato fidanzato Bruno Biscaro, ritorna in paese. A 25 anni realizza il suo sogno e, grazie alla capacità di “rubare co l’ocio” dai parenti di casa, impara a fare la sarta da autodidatta, ma con una specializzazione particolare: sarta delle spose per oltre 60 anni.
Rina non ha mai frequentato una scuola o un corso di specializzazione. Ha imparato da sola, giorno dopo giorno, tenendosi aggiornata sulle novità della moda del momento. I libri glieli prestavano le tantissime ragazze che si recavano a casa sua per imparare il mestiere dopo aver frequentato la scuola nelle città della bassa.
Lei, Rina, rubava con l’occhio e predisponeva i vestiti da sposa dalla A alla Z, in ogni dettaglio, dal bozzetto fino alla consegna e, a volte, si occupava anche dell’abbellimento della chiesa per i matrimoni.
La storica sarta di Farra ha visto entrare nel suo piccolo laboratorio casalingo oltre 200 spose, ossia almeno tre generazioni di donne del Quartier del Piave, della Vallata, del Valdobbiadenese e di tutta la Marca trevigiana. Il passaparola ha poi fatto il resto, perché Erina era davvero brava e a Treviso, dal suo fornitore di fiducia, era ormai di casa. Infinite volte ha fatto quei viaggi di andata e ritorno alla ricerca delle stoffe giuste per regalare alle sue clienti, sempre più desiderose di essere al passo con le novità della moda, il vestito più bello di sempre, il ricordo indimenticabile.
La signora era, ed è tutt’ora, una sarta a tutto tondo: nel suo laboratorio è stato prodotto ogni tipo di vestiario su misura per uomini e donne, dai vestiti formali a quelli casual, dalle giacche ai pantaloni. Una donna che con le sue macchine da cucire ha reso felici tantissime persone.
Erina oggi, oltre ad essere nonna e bisnonna a tempo pieno e ad aver guidato l’auto fino a qualche anno fa, ama ancora leggere e ricamare ed è una testimone dalla memoria freschissima dei tragici fatti accaduti anche a Farra di Soligo durante la seconda Guerra mondiale.
La sua attuale casa, per esempio, è stata la sede dei partigiani locali e, inoltre, la donna ricorda benissimo il drammatico eccidio di Soligo avvenuto il 1° settembre 1944, una ferita mai rimarginata della storia comunale.
Erina è una donna davvero dalle mille sorprese, è per questo che la sua storia di vita merita una menzione speciale.
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