Via ai lavori alla Casa della Comunità del Quartier del Piave. Perencin: “Servizi potenziati e più vicini al cittadino”

Da sinistra: Isabella Paladin, Francesco Benazzi, Mattia Perencin, Manuela Lanzarin, Tommaso Razzolini, Sonia Brescacin e Roberto Bet

L’opera di ristrutturazione dell’edificio da millecinquecento metri quadri, cinquecento per piano, destinato a diventare la casa della comunità del Quartier del Piave è iniziata: il cantiere, posizionato accanto alla struttura del Bon Bozzolla a Soligo, è stato inaugurato oggi dal sindaco di Farra di Soligo Mattia Perencin, dal direttore generale dell’Ulss2 Francesco Benazzi e dall’assessore alla sanità della Regione Veneto Manuela Lanzarin.

Al via i lavori alla Casa della Comunità – video: Luca Vecellio

Era presente anche la presidente dell’Istituto Isabella Paladin, che ha contribuito a una simbolica posa della prima pietra. Non appena sarà conclusa, la Casa della Comunità servirà quasi cinquantamila abitanti in buona parte del Distretto.

La struttura avrà un unico punto di accoglienza al piano terra, una sala prelievi totalmente rinnovata e altri tre ambulatori: ai piani superiori, invece, avrà tra sette e nove ambulatori, oltre alle sale d’attesa, i servizi e gli altri spazi comuni. La Casa della Comunità di Soligo, così come per quella di Asolo e per le altre quindici strutture previste nel territorio trevigiano, ha l’obiettivo di fornire all’utente un riferimento di sanità territoriale più vicino e più adatto alla dimensione del disturbo cronico, agevolando le manovre più semplice con l’ausilio della tecnologia. L’obiettivo, per l’Ulss, è quello di ridurre gli accessi al Pronto soccorso dando una risposta immediata e vicina a buona parte degli utenti che oggi si rivolgono ai nosocomi del territorio.

La cerimonia è iniziata con il canto dei bambini delle scuole di Soligo, che assieme alle maestre, hanno dato il benvenuto agli ospiti davanti all’accesso principale della struttura. Poi ha preso la parola il sindaco Perencin: “Stiamo parlando di un investimento con fondi per oltre 2.300.000 euro, parte Pnrr, con 500 mila euro da parte della Regione. Una struttura importante per tutto il Quartier del Piave e della Vallata: quello di Soligo diventerà un polo sanitario importante. Devo dire che sono molto soddisfatto di questa giornata perché è stato fatto un gran lavoro con l’Ulss e la Regione per portare qui, in una struttura vuota e da riqualificare, una serie di servizi che non solo sono stati mantenuti ma verranno ulteriormente potenziati”.

“Sostanzialmente l’impianto dell’edificio rimarrà lo stesso, senza aumenti di volume o superfici – spiega l’architetto D’Este, – Le criticità maggiori riguardavano l’adeguamento normativo alla prevenzione incendi e alla legge 22. Il progetto prevede poi un rifacimento degli impianti tecnologici per un ammodernamento ai nuovi standard dell’Ulss2 e un ammodernamento delle funzioni secondo il DM77, che regola i prerequisiti delle Case della Comunità. Vi sarà quindi una riorganizzazione interna degli spazi, attraverso una ristrutturazione edilizia e impiantistica, un miglioramento delle finiture”.

“Oggi stiamo vivendo una stagione di grandi investimenti strutturali, non soltanto in edifici ma anche in tecnologie – ha spiegato Benazzi, – Quella del futuro sarà una sanità di prossimità, vicina al cittadino: avrà un unico punto d’accesso in modo da facilitare l’utente e fornirgli delle indicazioni chiare, senza dover bussare ad altre porte. La nostra Ulss è stata capace di rigenerare una struttura in una posizione strategica, che continua così anche oggi ad avere una grande possibilità: un polo che può interagire, dialogare e comprendere le migliori pratiche per accompagnare i pazienti in un percorso che vada dalla prevenzione alla cura”.

“Le Case di comunità dovranno essere il punto di collegamento tra Comuni e parte sociosanitaria, a metà tra gli ospedali e i cittadini – ha spiegato l’assessore Lanzarin – per questo la Regione sta puntando molto sulla sanità di prossimità, potenziando la medicina territoriale anche a livello di servizi e tecnologie. L’ospedale è il luogo delle acuzie, ma poi il paziente va seguito, e preso in carico vicino a casa.

Trattandosi di una ristrutturazione e non di una Casa della Comunità costruita da zero, l’opera dovrebbe concludersi entro il 2025. Nel frattempo, l’Ulss2 si è attivato per trovare specialisti e personale sufficiente a garantirne l’efficienza ventiquattro ore su ventiquattro.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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