Strage di Godega, l’abbraccio degli amici delle vittime sul luogo della tragedia. Genitori portano i figli a vedere i pericoli di via Cordignano

Un via vai di gente – tutti in religioso silenzio e molti con le lacrime agli occhi -, alcuni amici che hanno voluto recarsi di persona a vedere il luogo dove hanno perso la vita le persone con cui passavano le loro serate spensierate.

È questa la scena che si è ripetuta più e più volte fin dall’alba di oggi dopo che si è sparsa la voce della tragedia di via Cordignano, dove sono stati quattro i giovanissimi a perdere la vita (qui l’articolo).

Uno dei primi ad arrivare è stato Omar, a bordo del suo scooter grigio, coetaneo e amico dei quattro ragazzi che hanno perso la vita. Jeans lunghi e t-shirt nera, ha lo sguardo basso e gli occhi pieni di lacrime. Attraversa la strada e si avvicina al luogo dove la Polo è sbandata, all’altezza di quella che molti residenti chiamano “la curva della morte”, finendo dentro al fossato su cui sono ancora visibili alcuni pezzi del mezzo. Li è rimasto in silenzio, quasi a voler salutare per l’ultima volta gli amici.

Li conoscevo tutti e quattro – spiega il giovane – facevamo parte della stessa compagnia. Mi ha svegliato un amico questa mattina dandomi questa tragica notizia. Erano ragazzi tranquilli, non so dove fossero diretti”.

Dopo pochi minuti è arrivata, accompagnata dalla mamma, Joel, una giovane il cui fidanzato era uno dei migliori amici di Daniele Ortolan: “Da quello che ho capito era il ragazzo alla guida della macchina. Non lo conoscevo benissimo, però ci parlavamo spesso. Era solare, rideva e scherzava sempre“.

Poco prima delle 11 nel luogo della tragedia è arrivato anche Alessandro, a bordo della sua moto da cross. Ancora prima di togliere il casco nero l’abbraccio con Omar e poi entrambi – in silenzio – a fissare il platano contro il quale si sono infranti i sogni dei loro coetanei. I due sono rimasti lungo via Cordignano per diverse ore, seduti in un muretto con lo sguardo perso nel vuoto. “Ci siamo visti venerdì per l’ultima volta – spiega Alessandro – solitamente andavamo al bar o ci incontravamo per le strade di Cordignano”.

Oltre agli amici ci sono stati anche alcuni genitori che hanno portato i figli nel luogo della tragedia per vedere cosa può succedere se non si presta attenzione alla guida e magari si corre pure troppo forte.

“Siamo venuti qui per far vedere al nostro ragazzo cosa potrebbe succedere – spiegano alcuni – speriamo che le morti lungo questa strada siano finite. Sono cose che ti lasciano un segno per sempre“.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati