L’inossidabile Riccardo Coras porta a termine l’Ultra Milano Sanremo: 281 km percorsi e 11esimo posto: “È stato un vero viaggio “on the road””

L'inossidabile Riccardo Coras porta a termine l'Ultra Milano Sanremo
L’inossidabile Riccardo Coras porta a termine l’Ultra Milano Sanremo

Nuovo successo per l’irriducibile montebellunese Riccardo Coras. Il 48enne, che nella vita fa come lavoro l’istruttore di scuola guida, dopo il successo di due anni fa all’Ultra Maratona più lunga d’Europa, ha corsa per l’Ultra Milano Sanremo percorrendo 281 km arrivando undicesimo impiegandoci 46 ore e 51 minuti.

Coras è riuscito a destreggiarsi nella corsa di resistenza a piedi più dura del vecchio continente.

“Sono riuscito a raggiungere il traguardo per la terza volta ma ho già la voglia di partecipare alla prossima edizione – commenta Riccardo -. È stato un vero viaggio “on the road” che ovviamente pone i concorrenti in condizioni di estrema difficoltà. La mancanza di sonno, la stanchezza e il delirio dei km che sembrano non procedere mai, mettono la mente in uno stato di sofferenza”.

Riccardo Coras durante la prima notte della Ultra Milano Sanremo

“Personalmente cerco di contrastare queste sensazioni negative attraverso la rassegnazione, nel senso che mentre procedono i chilometri cerco di non pensare alle distanze o al tempo, ma di andare altrove col pensiero, di non attendere nessun traguardo” afferma.

“Il non attendere l’arrivo – prosegue – mi permette di avvicinarmi a questo senza false aspettative. Sembra impossibile ma la crisi più difficoltosa l’ho provata quando mancavano soltanto 5 km all’arrivo, semplicemente perché credevo ne mancassero due e alla notizia che ne mancavano cinque volevo davvero fermarmi. Poi subentra una sorta di orgoglio che fa mettere un piede davanti all’altro e fa procedere far andare ancora avanti. Non so se effettivamente sia un’attività divertente questa, ma senz’altro mi permette di vedere tanti paesaggi, di percepire la corsa notturna come una bellezza unica, in un profondo silenzio che rende i luoghi irreali, le cose mute, il cielo immenso”.

“Il freddo che ho provato quest’anno all’alba del primo giorno – racconta – (le notti di corsa sono 2 consecutive) è stato fulminante, inaspettato a raffiche di vento… e dopo un primo momento di grande crisi, ho risolto con cappuccino e brioche”.

Ad accompagnare nel viaggio Riccardo c’è stato un amico, Matteo Bandiera, che ha gestito i rifornimenti e gli indumenti attendendo lungo il percorso con l’auto, e lo ha aiutato ad andare oltre restando sempre una sicurezza e di grande buon umore: “lo ringrazio molto per questo. – conclude Riccardo – Ricordo sempre a me stesso che il limite non si supera mai, il limite è creato per fermarci, ma è molto bello andarlo a sfiorare, anche se a volte ci costa il raggiungimento dell’estremo”.

(Foto: per gentile concessione di Riccardo Coras).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati